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Israele: espanderemo operazioni di terra. A Gaza blackout comunicazioni

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Mentre continuano gli intensi bombardamenti sulla Striscia di Gaza, colpita in serata da un blackout di internet, l'esercito di Israele accusa Hamas di avere la sua principale base operativa sotto l'ospedale Shifa di Gaza City, il più grande della Striscia, dove migliaia si sono rifugiati in queste settimane di guerra. Accuse respinte da Hamas come "prive di fondamento". Intanto le sirene anti-aeree sono tornate a suonare a Tel Aviv e nel centro dello Stato ebraico e Israele avverte che le forze armate hanno intensificato gli attacchi aerei nella Striscia di Gaza nelle ultime ore e che le forze di terra "espanderanno" la loro attività stasera.

 

 

L'esercito israeliano ha diffuso delle immagini che mostrano quelle che, a suo dire, sarebbero strutture di Hamas sotto l'ospedale Al-Shifa di Gaza, clinica che è stata sommersa da migliaia di pazienti e feriti e in cui, secondo i dati dell'Onu, decine di migliaia di sfollati si sono rifugiati per trovare riparo. "Abbiamo prove concrete che centinaia di terroristi si sono riversati nell'ospedale per nascondersi lì dopo i massacri del 7 ottobre", ha detto il portavoce dell'esercito israeliano Daniel Hagari in un briefing con i giornalisti stranieri. Secondo Israele, è dai tunnel sotto l'ospedale che Hamas dirige gli attacchi contro lo Stato ebraico. Hamas nega e anzi denuncia: "Queste menzogne rappresentano il preludio di un nuovo massacro contro il nostro popolo, più grande di quello dell'ospedale battista di al-Ahli" del 17 ottobre, avverte Izzat al-Rishq, membro dell'ufficio politico del gruppo palestinese.

 

 

In un segnale di crescente tensione nella regione, intanto, aerei da combattimento Usa hanno colpito obiettivi nell'est della Siria che secondo il Pentagono erano legati alla Guardia rivoluzionaria dell'Iran; un raid giunto dopo una serie di attacchi alle forze Usa nella regione la scorsa settimana. E in Egitto, nella penisola del Sinai, sono caduti quello che secondo Al Qahera News è un missile (altri hanno parlato di un drone) e poi uno "strano oggetto" che potrebbe essere un drone: nel primo caso è stata colpita la città turistica egiziana di Taba, al confine con Israele, e sono rimaste lievemente ferite 6 persone; mentre nel secondo caso l'oggetto è atterrato vicino a una centrale elettrica nella città egiziana di Nuweiba, sul Mar Rosso, non lontano da Taba. L'esercito di Israele ha chiamato in causa lo Yemen: "Nelle ultime ore è stata rilevata una minaccia aerea nella zona del Mar Rosso", ha fatto sapere. La settimana scorsa un cacciatorpediniere della Marina Usa nel Mar Rosso aveva abbattuto 3 missili da crociera e diversi droni lanciati verso Israele dai ribelli Houthi yemeniti, sostenuti dall'Iran. L'attesa operazione di terra di Israele a Gaza non è ancora arrivata, ma nella notte fra giovedì e venerdì tank e soldati israeliani hanno effettuato una nuova incursione nella Striscia, per poi rientrare. Con gli intensi raid aerei il bilancio delle vittime continua a salire: secondo le autorità di Gaza, sono saliti a 7.

 

 

300 i morti nella Striscia, un bilancio che l'agenzia Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa) ha definito "credibile" e a cui vanno aggiunti gli almeno mille corpi che secondo l'Oms si stima si trovino sotto le macerie. Attraverso il valico di frontiera di Rafah con l'Egitto sono entrati nella Striscia altri 10 camion e anche una delegazione di 10 medici stranieri, ma il capo dell'Unrwa li ha definiti "solo briciole" per una popolazione di oltre 2 milioni di persone sotto assedio totale dal 9 ottobre. E l'Alto Commissariato Onu per i diritti umani ha accusato Israele di crimini di guerra: "La punizione collettiva è un crimine di guerra" e "la punizione collettiva di Israele nei confronti dell'intera popolazione di Gaza deve cessare immediatamente", ha detto la portavoce Ravina Shamdasani.

 

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