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Hamas, il filo rosso che lega i miliziani all'Iran: "Le motociclette..."

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Giorno dopo giorno vengono aggiunti tasselli alla narrazione di quel sabato 7 ottobre, quando i miliziani di Hamas hanno imbracciato le armi e hanno fatto strage in Israele. Il Wall Street Journal si è inserito nella ricostruzione dei fatti, rivelando prove dell'"Iran connection" e affermando che gli islamisti che hanno attaccato Tel Aviv sarebbero stati addestrati in terra iraniana e dal regime degli ayatollah. Secondo il quotidiano americano, inoltre, l'Iran sarebbe anche responsabile della diffusione delle armi in Cisgiordania.

 

 

"L'invasione di terra ci sarà - ha annunciato il premier israeliano Netanyahu: non si sa quando e come, ma avverrà". A suo dire l'unica via per eliminare Hamas e liberare gli ostaggi è entrare nell'enclave palestinese. Fin dall'inizio della nuova guerra che sta scuotendo il Medio Oriente, il presidente americano Joe Biden ha offerto il suo appoggio a Tel Aviv: "Israele ha il diritto e il dovere di difendersi e noi faremo in modo che abbia gli strumenti necessari". Intanto, però, si torna indietro a quel fatidico 7 ottobre, quando l'organizzazione politica e paramilitare palestinese islamista ha attaccato Israele. 

 

 

Stando alle ultime indiscrezioni, nel mese di settembre, cinquecento combattenti di Hamas e del gruppo alleato della Jihad islamica avrebbero preso parte a esercitazioni organizzate da funzionari appartenenti alle forze al-Quds, il corpo speciale iraniano dei Guardiani della rivoluzione. Il Wall Street Journal scrive che l'Iran ha seguito e supportato con costanza i miliziani, sebbene manchi la conferma di un vero e proprio addestramento di massa. Un dettaglio, poi, non è sfuggito al quotidiano americano: gli uomini di Hamas hanno usato quel giorno delle motociclette, il mezzo spesso scelto dalle forze paramilitari dell'Iran. 

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