miliziani libanesi

Hezbollah, il leader Nasrallah va al fronte: la mossa che preoccupa Israele

Gabriele Imperiale

Il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, è al fronte e starebbe valutando di persona un attacco ad Israele. È la notizia, fatta trapelare direttamente dall’organizzazione paramilitare libanese, che sta facendo preoccupare gli ufficiali israeliani e le diplomazie di mezzo mondo che vorrebbero la fine delle tensioni tra Beirut e Tel Aviv. L’arrivo, infatti, sulla linea del fronte di Nasrallah è l’ennesima goccia che potrebbe far traboccare il vaso. Da giorni – sin dall’indomani dell’attacco di Hamas a Israele – gli scontri tra gli uomini di Hezbollah e le forze di Tel Aviv preoccupano, e non poco. Nelle ultime 24 ore, poi, i combattimenti avrebbero registrato un cambio di passo con 11 miliziani del Partito di Dio uccisi da attacchi dell’esercito israeliano.

 

  

 

In un solo giorno, più della metà di tutte le vittime di Hezbollah dall’inizio del conflitto. Intensità dei combattimenti in forte crescita su tutta la cosiddetta “Linea Blu” – cioè dalle fattorie di Shebaa, a Est, fino ad Alma Shaab, a Ovest del fronte. E che ci sia stato un forte cambio di passo lo testimonia anche il tipo di armi utilizzate dai miliziani. Hezbollah è arrivata addirittura ad usare alcuni missili anti-tank – anti carroarmato – contro le postazioni militari israeliane a Yiftah mentre gli israeliani hanno risposto lanciando i droni e colpendo i miliziani in auto o all’aperto. Escalation che al momento però si mantiene ancora dentro la zona di contro deterrenza di 3-4 km a ridosso del confine.

 

 

Un’area dentro alla quale si mantengono i combattimenti e dove rimarranno confinati per Hezbollah a patto che Tel Aviv non decida di attaccare via terra Gaza: né gli uomini di Nasrallah né il loro alleato storico, l’Iran, accetterebbero la presa della Striscia da parte di Israele e la contestuale fine di Hamas. Ma vista la concomitante crisi economica del Libano e la diffusa opposizione alla guerra, Hezbollah potrebbe anche astenersi dall’attacco anche in caso di invasione israeliana della Striscia. Ieri infatti una fonte dell’alleanza Hezbollah-Amal, il partito sciita libanese, ha detto al quotidiano Asharq Al-Awsat che se Israele dovesse attaccare Gaza, Hezbollah non aprirà subito un nuovo fronte della guerra. Decisione che dipenderà «dai risultati sul campo» e apertura di un nuovo fronte che potrebbe arrivare invece da Est, da quella Siria – martoriata da anni di guerra civile – in cui il Partito di Dio ha mezzi, piattaforme logistiche e un potenziale di combattenti quanto se non più radicato delle sue stesse forze in Libano.