Hezbollah, il leader Nasrallah va al fronte: la mossa che preoccupa Israele
Il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, è al fronte e starebbe valutando di persona un attacco ad Israele. È la notizia, fatta trapelare direttamente dall’organizzazione paramilitare libanese, che sta facendo preoccupare gli ufficiali israeliani e le diplomazie di mezzo mondo che vorrebbero la fine delle tensioni tra Beirut e Tel Aviv. L’arrivo, infatti, sulla linea del fronte di Nasrallah è l’ennesima goccia che potrebbe far traboccare il vaso. Da giorni – sin dall’indomani dell’attacco di Hamas a Israele – gli scontri tra gli uomini di Hezbollah e le forze di Tel Aviv preoccupano, e non poco. Nelle ultime 24 ore, poi, i combattimenti avrebbero registrato un cambio di passo con 11 miliziani del Partito di Dio uccisi da attacchi dell’esercito israeliano.
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In un solo giorno, più della metà di tutte le vittime di Hezbollah dall’inizio del conflitto. Intensità dei combattimenti in forte crescita su tutta la cosiddetta “Linea Blu” – cioè dalle fattorie di Shebaa, a Est, fino ad Alma Shaab, a Ovest del fronte. E che ci sia stato un forte cambio di passo lo testimonia anche il tipo di armi utilizzate dai miliziani. Hezbollah è arrivata addirittura ad usare alcuni missili anti-tank – anti carroarmato – contro le postazioni militari israeliane a Yiftah mentre gli israeliani hanno risposto lanciando i droni e colpendo i miliziani in auto o all’aperto. Escalation che al momento però si mantiene ancora dentro la zona di contro deterrenza di 3-4 km a ridosso del confine.
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Un’area dentro alla quale si mantengono i combattimenti e dove rimarranno confinati per Hezbollah a patto che Tel Aviv non decida di attaccare via terra Gaza: né gli uomini di Nasrallah né il loro alleato storico, l’Iran, accetterebbero la presa della Striscia da parte di Israele e la contestuale fine di Hamas. Ma vista la concomitante crisi economica del Libano e la diffusa opposizione alla guerra, Hezbollah potrebbe anche astenersi dall’attacco anche in caso di invasione israeliana della Striscia. Ieri infatti una fonte dell’alleanza Hezbollah-Amal, il partito sciita libanese, ha detto al quotidiano Asharq Al-Awsat che se Israele dovesse attaccare Gaza, Hezbollah non aprirà subito un nuovo fronte della guerra. Decisione che dipenderà «dai risultati sul campo» e apertura di un nuovo fronte che potrebbe arrivare invece da Est, da quella Siria – martoriata da anni di guerra civile – in cui il Partito di Dio ha mezzi, piattaforme logistiche e un potenziale di combattenti quanto se non più radicato delle sue stesse forze in Libano.
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