“Uccidete i problematici”, il decalogo di Hamas sugli ostaggi. Altri verso la liberazione
«Uccidete i problematici o chi pone una minaccia», eventualmente riunite alcuni ostaggi e usateli come «carne da cannone, assicurandovi che siano chiaramente visibili». Sono queste alcune delle istruzioni trovate in tasca ai terroristi di Hamas su come trattare gli ostaggi, secondo quanto è stato reso noto dall’ufficio stampa del governo israeliano, che ha diffuso le immagini dei testi e la loro traduzione. Secondo il «manuale», gli ostaggi vanno bendati, con polsi e caviglie legati. Bisogna creare confusione, usando armi da fuoco, granate stordenti, minacciando torture o uccisioni e dando fuoco a numerosi luoghi. Le donne e i bambini vanno separati dagli uomini. È necessario mostrarsi forti e senza paura, senza fornire alcuna informazione. Vanno inoltre riprese immagini «il più possibile», ma evitando di «sprecare le batterie».
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Un secondo libretto di istruzioni trovato addosso a terroristi uccisi mostra i dettagli del piano per attaccare il kibbutz Sàad «per infliggere il maggior numero di perdite possibili, usare esplosivi e catturare ostaggi». Ci sono piantine sull’interno del kibbutz e dettagli sulle guardie di sicurezza.
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Nel frattempo alcuni ostaggi potrebbero essere presto liberati nell’ambito di intensi negoziati condotti da Stati Uniti e Qatar. Secondo il New York Times, che cita un alto militare, potrebbero essere rilasciate 50 persone con doppia nazionalità, secondo «conversazioni fra Stati Uniti e Qatar». Al momento sono state liberate due donne, madre e figlia che hanno nazionalità americana e israeliana. Le autorità israeliane confermano che gli ostaggi in mano ad Hamas sono 222.