Hamas, i droni sottomarini che spaventano Israele: a rischio porti e navi
L’esercito israeliano ieri ha annunciato di aver ucciso un altro dirigente di Hamas: Mahmud Sabih, ingegnere di professione, designato allo sviluppo di progetti tecnologici del gruppo terroristico. Secondo l’esercito israeliano, l’ingegnere si occupava della parte relativa alla produzione di armi e ai droni, scambiando informazioni con organizzazioni terroristiche in tutto il Medio Oriente. Intanto Israele continua la sua preparazione in vista delle operazioni di terra contro la Striscia di Gaza. Secondo un portavoce delle Idf sarebbero stati "approvati piani per espandere le attività operazionali". Ma a due settimane dall'attacco dell'organizzazione politica e paramilitare palestinese islamista a Tel Aviv, Hamas non sembra aver abbassato la guardia. Anzi, secondo alcuni analisti, il movimento islamista che controlla la Striscia di Gaza starebbe attendendo l'avvio dell'operazione di terra per adoperare nuove armi contro Israele.
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È quindi naturale chiedersi quali piani abbia pensato Hamas per rispondere all'operazione via terra di Israele. Nella mattina di sabato 7 ottobre, l'organizzazione ha sorpreso Tel Aviv con armi già conosciute, ma il timore più concreto è che i terroristi stiano aspettando il via della nuova fase della guerra per svelare il loro arsenale fino a oggi tenuto nascosto. Ciò che più spaventa Israele è la possibilità che Hamas schieri dei droni sottomarini in grado di distruggere porti, piattaforme petrolifere e navi.
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Come ricorda Il Giornale, infatti, nel 2016 il Mossad, il servizio di intelligence israeliano, in una missione aveva ucciso in Tunisia Mohamed Zouari, un ingegnere aerospaziale conosciuto per essere il responsabile del programma dei velivoli senza pilota di Hamas. All’epoca Zouari stava lavorando alla costruzione di droni sottomarini. Poi, nel 2021, le Idf hanno intercettato un sottomarino di questa tipologia partito da Gaza. Ma non è tutto. A spaventare Tel Aviv sono anche le munizioni guidate di precisione che potrebbero colpire a grande distanza e le bombe che sono state collocate lungo le strade.