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La Nato testa la risposta nucleare: suona la sirena a Ghedi e Aviano

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Suona la sirena sugli aeroporti di Ghedi e Aviano: è scattata l’emergenza nucleare. Squadre speciali prendono posizione intorno agli hangar corazzati, schierano strumenti per impedire l’arrivo di droni e proteggono i computer da incursioni cyber. Si tratta solamente di un'esercitazione e gli ordigni sono simulacri, ma tutto avviene come se si dovesse affrontare l'emergenza. “Come ha detto il segretario generale Stoltenberg, è importante rinforzare il ruolo che lo strumento nucleare ha nella sicurezza dell’Alleanza alla luce di quello che i russi hanno fatto in Ucraina. Noi siamo più trasparenti e vogliamo ridurre ogni possibilità di equivoco. Non ci esercitiamo in uno scenario contro la Russia, ma ci addestriamo in modo realistico", ha dichiarato da Bruxelles Jessica Cox, responsabile della politica atomica della Nato, in un’intervista concessa a Repubblica, New York Times e Frankfurter Allgemeine Zeitung. 

 

 

La guerra in Ucraina, che ha destabilizzato gli equilibri mondiali, ha reso concreto lo scenario più terrificante: l’ipotesi di un’atomica scagliata in Europa è diventata infatti sempre più argomento di dibattito. “Stiamo adattando il pensiero della Nato all’evoluzione dello scenario strategico, è un processo costante che è cominciato dal 2014 quando le minacce e le capacità nucleare di Mosca sono iniziate a crescere ", ha spiegato Cox, Per la prima volta dal 1992 c’è stata una proliferazione di testate in Europa: bombe tattiche russe sono state schierate in Bielorussia, a pochi chilometri dalle frontiere baltiche della Nato: "Stiamo seguendo tutte le attività sul campo in Bielorussia e abbiamo preoccupazioni per le crescenti relazioni con Mosca. Aggiorniamo i nostri piani per ogni evenienza”, ha aggiunto la responsabile della politica atomica Nato. Nei test saranno interessati anche i cieli del Nord Italia, della Sardegna e della Croazia. L’aeroporto statunitense di Aviano (Pordenone) e quello dell’Aeronautica di Ghedi (Brescia) sono i due pilastri della deterrenza nucleare tattica sul Fronte Sud. 

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