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Medio Oriente, la strategia di Russia e Cina contro l'occidente

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Grandi manovre sul Medio Oriente. Lo scontro tra Israele e Palestina ha finito per rimettere in gioco Vladimir Putin e Xi Jinping che escono ancora di più allo scoperto. Il leader del Cremlino è stato ospite di un vertice a Pechino ma la sua strategia primaria è sempre quella di uscire dall'isolamento internazionale e mettere alle corde l'Occidente. Se ne parla in un articolo pubblicato da La Stampa il 18 ottobre. "È la prima volta in quasi un anno che il presidente russo abbandona i confini dell'ex Urss per calcare un palcoscenico globale di prima grandezza, Putin ha sfoggiato a Pechino un'espressione visibilmente soddisfatta - scrive su La Stampa Anna Zafesova - Mosca vede la crisi mediorientale come una occasione di rientrare nei giochi, come aveva già provato a fare all'epoca della Siria e della guerra all'Isis, spingendo in secondo piano l'Ucraina. E così Putin si presenta a Pechino fresco di telefonate con i leader di Damasco, di Teheran e del Cairo, oltre che con Abu Mazen e Benjamin Netanyahu, promettendo di affrontare la questione Gaza anche con i padroni di casa cinesi. Che all'Onu si sono alleati con la Russia, sostenendo un progetto di risoluzione che il Consiglio di Sicurezza ha però respinto con i voti degli americani, dei francesi, dei britannici e dei giapponesi, anche perché l'appello alla de-escalation contenuto nel documento non era accompagnato da una condanna dell'attacco di Hamas".

 

 

 

L'obiettivo finale di Putin, però, è sempre quello di destabilizzare l'occidente. "Il campo dei repubblicani è schierato con Israele, e le scelte filocinesi e filopalestinesi di Putin difficilmente potranno piacere alla destra americana ed europea -  scrive La Stampa - È vero però anche che Mosca non ha un grande margine di manovra: dipende dall'Iran per forniture militari cruciali di droni e altro materiale bellico, e dipende dalla Cina praticamente su tutto il resto. Le lodi cantate da Putin al «grande leader mondiale» Xi Jinping e l'ammirazione espressa per le automobili cinesi danno la misura della posizione fragile dell'ospite moscovita". 

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