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Gaza, esplode un ospedale: 500 vittime. Accuse incrociate Israele-Hamas

Una tremenda esplosione in un ospedale di Gaza ha provocato circa 500 vittime in quello che da parte palestinese viene definito un raid da Israele. Il presidente dell’autorità palestinese, Abu Mazen, ha indetto tre giorni di lutto e annullato il previsto incontro con il presidente americano Joe Biden in arrivo nella regione. Per l’ufficio stampa del governo di Hamas l’attacco all’ospedale battista Al-Ahli a Gaza City è un "crimine di guerra". Decine di migliaia di famiglie si sono riversate negli ospedali sovraffollati di Gaza in cerca di rifugio dai bombardamenti dell’esercito israeliano. "L’ ospedale ospitava centinaia di malati e feriti e persone sfollate con la forza dalle loro case" a causa di altri bombardamenti, si legge in una nota. I video di Al Jazeera della scena mostrano medici e civili che trasportavano corpi su sacchi e coperte. Macchie di sangue e numerose auto incendiate erano visibili nel cortile buio dell’ospedale. Gli ospedali sono stati usati in modo massiccio dagli sfollati perché erano stati relativamente risparmiati dai bombardamenti israeliani.

 

  

Israele respinge le responsabilità: le Forze di Difesa Israeliane (IDF) hanno dichiarato che un’indagine iniziale mostra che l’esplosione nell’ospedale di Gaza sarebbe stata causata da un fallito lancio di un razzo di Hamas. La notizia è riportata dalla tv israeliana i24news. Il premier Benyamin Netanyahu ha annunciato che Gaza "nei prossimi giorni" sarà colpita "con forza" mentre in una conferenza stampa convocata dai familiari degli ostaggi la madre di Mia Schem, apparsa ieri come prigioniera in un video diffuso da Hamas, "implora il mondo" di riportarla a casa. La situazione nella Striscia si fa sempre più critica. L’ultimo bilancio diffuso parla di 3mila morti e 12.500 feriti.