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Medio Oriente, è caccia ai capi di Hamas. Indicate "almeno 6 basi"

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La guerra in Medio Oriente, oltre a mettere in ginocchio territori e popolazioni, rischia di compromettere gli equilibri mondiali. Il conflitto tra Israele e Hamas si gioca sul campo militare, ma in queste ore grande attenzione è riservata alle notizie che trapelano sulla gestione delle tensioni prima dell'attacco da parte dell'organizzazione politica e paramilitare palestinese islamista di una settimana fa e sull'importanza che va attribuita agli ostaggi. In particolar modo, come riporta un articolo del Corriere della Sera, l'emittente televisiva Cnn, dopo aver analizzato filmati di propaganda diffusi da Hamas, ha indicato almeno sei luoghi in cui le Brigate Ezzedine al Kassam si sono preparate all'attacco. 

 

 

"Sono piccole basi, quasi identiche, protette da muraglioni di sabbia, con casette rudimentali trasformate in poligoni dove i mujaheddin hanno provato tattiche, compresa la cattura di prigionieri", si legge sul quotidiano. Ma non è tutto. In uno dei punti, nel sud della Striscia di Gaza, i miliziani hanno testato i deltaplani a motore. Le installazioni, che "non erano mimetizzate", non sono mai finite nel mirino e questo ha reso possibile ad Hamas di organizzare le unità e pianificare una strategia militare. Prosegue intanto la ricerca degli ostaggi nelle mani di Hamas. Nella notte, l’ufficio umanitario delle Nazioni Unite, Ocha, ha comunicato che decine di migliaia di persone hanno lasciato il nord di Gaza sfollando a sud come ordinato dall'esercito israeliano. Prima dell'ordine almeno 423.000 persone erano state costrette ad abbandonare le loro abitazioni a causa degli incessanti bombardamenti israeliani che hanno colpito la popolazione civile oltre che gli obiettivi di Hamas.

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