Medio Oriente, Blinken prova a fare da mediatore. Chi decide il futuro di Gaza
Il destino del Medio Oriente è nelle mani dei tanti soggetti che intrecciano azioni e interessi nell'area. Uno di questi soggetti è costituito certamente dagli Stati Uniti che non hanno mai nascosto il loro supporto alla causa israeliana. In queste ore il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, sta tessendo la sua tela con l'obiettivo di frenare l'escalation. Ne parla Repubblica nell'articolo pubblicato il 14 ottobre. "La priorità resta il negoziato, che Blinken ha discusso in Qatar - scrive Paolo Mastrolilli - Si punta sulla liberazione di piccoli gruppi specifici che creerebbe un clima di apertura alla trattativa. Hamas ha bisogno degli ostaggi come scudi, se però il negoziato fosse accompagnato dalla moderazione delle operazioni israeliane a Gaza, potrebbe essere nel suo interesse perseguirlo".
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Tutto questo, però, deve fare i conti con un player nascosto nelle retrovie. Che, però, svolgerà un ruolo determinante nel proseguimento della vicenda bellica. "Fonti diplomatiche impegnate in consultazioni notano che l’eventuale allargamento del conflitto dipende solo da Teheran - scrive Repubblica - È chiaro che come avverrà la risposta israeliana avrà un peso, secondo quanto ha ribadito Blinken ma alla fine sarà l’Iran a decidere se Hezbollah aprirà un nuovo fronte al Nord e se ci saranno altre ripercussioni, di natura terroristica o contro le truppe Usa nella regione".