guerra in medio oriente
Israele-Hamas, pronta l’offensiva finale contro Gaza: attacco via terra per annientare i terroristi
"La prossima fase sta arrivando". Le parole del premier israeliano Benjamin Netanyahu ai soldati, nella sua prima visita alle zone colpite dall'attacco di Hamas di sabato scorso nel sud di Israele, lasciano presagire l'arrivo dell'atteso e temuto attacco di terra a Gaza. Sono giunte all'indomani dell'avvertimento di evacuazione lanciato dallo Stato ebraico a metà della popolazione della Striscia di Gaza, con cui è stato intimato a 1,1 milioni di palestinesi di lasciare il nord della Striscia. Una comunicazione dell'esercito israeliano giunta poco dopo la visita di Netanyahu nei kibbutz assaltati da Hamas ha fornito dei chiarimenti: l'Idf ha fatto sapere che adesso sta "attaccando obiettivi militari dell'organizzazione terroristica di Hamas nella Striscia di Gaza in un attacco esteso" e ha aggiunto che "le forze dell'Idf si stanno preparando a espandere l'attacco" su Gaza e che "l'offensiva sulla Striscia includerà un attacco integrato e coordinato dall'aria, dal mare e da terra, con un'enfasi su una significativa operazione di terra". Il tutto dopo che in mattinata l'Idf aveva annunciato l'uccisione di Ali Qadhi, o Ali Qadi, il comandante di Hamas che ha guidato l'attacco del 7 ottobre contro il sud di Israele. L'uomo, 37 anni, nel 2005 era stato arrestato per avere rapito e ucciso un israeliano che pare avesse lavorato per l'agenzia di sicurezza interna israeliana Shin Bet ed era poi stato liberato nel 2011 nell'ambito dello scambio di prigionieri per il rilascio di Gilad Shalit.
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La situazione sul campo è drammatica. In mattinata Israele aveva dato ai palestinesi di Gaza una finestra di tempo di 6 ore, fra le 10 e le 16 ora locale (cioè fra le 9 e le 15 ora italiana), per lasciare il nord della Striscia e andare verso sud, indicando due corridoi sicuri. A migliaia hanno provato a spostarsi nel tentativo di mettersi in salvo da ciò che potrebbe arrivare, il tutto mentre devono fare i conti con una crescente crisi dell'acqua dopo che Israele ha messo la Striscia in assedio totale fermando il flusso di forniture. In un nuovo discorso in serata, trasmesso a livello nazionale, il portavoce dell'esercito israeliano Daniel Hagari ha lanciato un nuovo appello ai residenti di Gaza a spostarsi verso sud, accusando Hamas di provare a usare i civili come scudi umani: "Attaccheremo ampiamente Gaza City molto presto", ha detto Hagari. Hamas invece, per bocca del suo capo Ismail Haniyeh, ha esortato i palestinesi a rimanere dove sono, dicendo che "il popolo di Gaza resta nella sua terra. Non lascerà mai Gaza, né fuggirà" in Egitto (il cui valico di Rafah resta comunque al momento chiuso).
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Non è chiaro quanti siano i palestinesi ancora nel nord di Gaza. Fonti sanitarie hanno riferito che circa 35mila persone si sono ammassate nell'ospedale più grande di Gaza City, quello di Shifa, in cerca di rifugio in vista dell'attesa offensiva di terra: "Le persone pensano che questo sia l'unico spazio sicuro dopo che le loro case sono state distrutte e sono state costrette a fuggire", ha detto il dottor Medhat Abbas, un funzionario del ministero della Salute palestinese. "Gaza City è una spaventosa scena di devastazione", ha aggiunto. Secondo l'ufficio Onu per il coordinamento degli affari umanitari (Ocha), sono oltre 1.300 gli edifici della Striscia distrutti a seguito di raid israeliani. Mentre le Brigate Qassam, cioè l'ala militare di Hamas, hanno dichiarato che 9 ostaggi, 4 dei quali stranieri, sono stati uccisi nelle ultime 24 ore a causa dei bombardamenti israeliani sulla Striscia, una cifra che porterebbe a 22 gli ostaggi uccisi, almeno secondo Hamas. La guerra va avanti inesorabilmente.