Gas alle stelle: "sabotaggio" nel Baltico e guerra in Israele, la tempesta perfetta
Un altro caso Nord Stream e impennata del prezzo del gas. C'è un possibile atto di sabotaggio contro il gasdotto offshore Balticonnector che collega la Finlandia e l’Estonia. Una perdita di pressione registrata domenica mattina dagli operatori dei due Paesi, Gasgrid e Elering, non viene considerata come un incidente, sottolinea l’emittente pubblica finlandese Yle. Il tabloid Iltalehti denuncia che si tratterebbe del risultato di un attacco russo. Un problema è stato registrato anche a un cavo di telecomunicazioni fra i due Paesi. Il Segretario generale della Nato Jens Stoltenberg ha reso noto di aver parlato con il Presidente finlandese Sauli Niinistö. "La Nato condivide informazioni ed è pronta a sostenere gli alleati", ha scritto su X. Va ricordato che la Finlandia è dalla scorsa primavera Paese membro della Nato.
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Gli indizi puntano tutti verso l'attacco volontario: l’istituto sismologico norvegese Norsar ha rilevato una "probabile esplosione" sabato sera nella zona del Mar Baltico dove si trova il gasdotto che perde tra Finlandia ed Estonia. "Norsar ha rilevato una probabile esplosione al largo della costa finlandese del Mar Baltico alle 01:20 (22:20 GMT) dell’8 ottobre 2023", scrive l’istituto indipendente di ricerca sismologica sul suo sito web.
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Le ripercussioni sui mercati energetici non si sono fatte attendere con il prezzo del gas che è salito, per l'effetto a tenaglia dei sospetti di sabotaggio del gasdotto baltico e la decisione del governo israeliano di sospendere la produzione del giacimento di gas Tamar, gestito da Chevron, a seguito dell’inizio della guerra con Hamas. La seduta odierna si è chiusa in deciso rialzo, a 49,40 euro al megawattora, per i futures per novembre del gas Ttf scambiati all’hub di Amsterdam, che guadagnano il 12,39%. Sono invece in aumento del 9,96% a 52,27 euro al megawattora i futures per dicembre, mentre avanzano del 9,46% quelli per gennaio a 53,67 euro al megawattora.