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Israele, scatta la tattica dello "strangolamento": guerra totale a Gaza in 3 fasi

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Il mondo è con il fiato sospeso per la guerra in Medio Oriente. Il conflitto, scoppiato con l'attacco da parte di Hamas a Israele, potrebbe via via coinvolgere altri attori bellici e sconvolgere, quindi, gli equilibri già minacciati dalla contrapposizione tra l'Ucraina e la Russia. L'operazione lanciata dall'organizzazione politica e paramilitare palestinese è stata pensata sia via terra che via aria. Oltre ai razzi è stata segnalata anche la presenza di miliziani che si sono introdotti nel territorio israeliano. Gli analisti hanno individuato molte analogie con la guerra dello Yom Kippur del 1973. Ma come ha deciso di rispondere Tel Aviv dal punto di vista tattico? Un articolo del Corriere della Sera spiega che Israele ha predisposto "un assedio a strangolare Gaza accompagnato da un bombardamento incessante". Ma non solo. Il premier Netanyahu ha pensato anche a una possibile operazione terrestre tanto che ha detto al presidente Usa Joe Biden: dobbiamo entrare. E così ha mobilitato 300 mila uomini, schierati dal confine con il Libano fino a sud. Secondo quanto riporta il quotidiano, gli estremisti, seppur consapevoli di scatenare la risposta dello Stato colpito, avrebbero "sottostimato la portata della rappresaglia". 

 

 

Ma capiamo qual è la strategia di Israele e quali sono le mosse pianificate per mettere al tappeto Gaza. "La fase uno prevede un ciclo di incursioni con caccia e unità navali per neutralizzare centri comando, depositi, snodi. Serve tempo: Hamas conosce il nemico, dispone di bunker e tunnel, ha sparpagliato la dirigenza in modo da poter resistere ai colpi ripetuti, anni di guerre l’hanno preparata a momenti difficili. Ma questa volta il martello appare devastante, percuote giorno e notte, nonostante ci sia il rischio di coinvolgere anche le dozzine di ostaggi, dilaniati dalle bombe o massacrati dai loro carcerieri", si legge. La fase due, invece, consisterà in un’azione più mirata, dedicata all'esplorazione con caccia, droni e aerei. L'obiettivo? Trovare i leader. La fase tre, infine, "prevede un assalto su più fronti. Con tank e blindati che potrebbero avanzare da nord, allo stesso tempo una seconda «colonna» dovrebbe tagliare a metà la Striscia con una manovra all’altezza di Kissufim. Per smantellare le difese e ridurre la minaccia dei «pezzi» (razzi, mortai) che «coprono» a corto/medio raggio. I corazzati dovranno essere accompagnati dalla fanteria per parare imboscate, ingaggiare gli avversari nelle gallerie, conquistare quartieri casa per casa". 

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