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L'Ucraina ha paura di finire nell'oblio con la guerra Israele-Hamas

Luca De Lellis
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C’è un sospetto che aleggia intorno alla guerra tra Hamas e Israele. Specie in Ucraina si dubita su un possibile coinvolgimento della Russia nell’attacco dell’organizzazione paramilitare di estrema destra palestinese. Vladimir Putin avrebbe quindi orchestrato il tutto al fine di spostare l’attenzione degli Stati Uniti, e in generale dell’Occidente, dall’Ucraina al Medio Oriente. E Kiev ora teme che “gli aiuti economico-militari” possano spostarsi più a sud, in direzione Israele, e al contempo “rallentare lì in Ucraina”. Una tesi che è stata certificata con vigore dalle parole allarmate dell’ambasciatore ucraino a Tel Aviv Yevhen Korniychuk, che intervistato da un giornalista locale si è lasciato andare a uno sfogo: “Sfortunatamente, per noi vedo solo conseguenze negative”.

 

 

Ma da quali indizi sono alimentati i suddetti sospetti? In base a quanto riporta La Repubblica, dalle parti Kiev si è ideata “un’equazione sbrigativa” derivante da alcuni dati fattuali. Hamas è spalleggiata dall’Iran, Teheran e la Russia sono partner militari. Ergo, Mosca con ogni probabilità conosceva l’operazione di Gaza del 6 ottobre e può aver contribuito alla realizzazione dell’assalto. A sostegno dell’equazione, ci sarebbe peraltro un meeting tenutosi a Mosca il 13 settembre 2022 tra il ministro degli Esteri Sergej Lavrov e Ismail Haniye, uno dei leader di Hamas. “Le visite dei rappresentanti di Hamas al Paese aggressore hanno avuto luogo dopo l’invasione su larga scala”, punta il dito Dmytro Lubinets, il commissario per i diritti umani del Parlamento ucraino. Prima di quella di settembre, ce n’era stata almeno un’altra, nel maggio 2022. L’obiettivo del Cremlino è l’indebolimento delle relazioni tra Stati Uniti e Occidente, con i primi che spostano la loro attenzione sullo Stato ebraico e i rapporti strategici con il Medio Oriente.

 

 

In sostanza, la paura enorme di Volodymyr Zelensky è lo scenario in cui l’alleato più importante, gli Stati Uniti, finisca per essere coinvolto nella difesa dello Stato ebraico e sia spinto dall’opinione pubblica (e dal bilancio statale) a ridurre le forniture economico-militari a Kiev. E secondo alcuni esperti, “i trumpiani e i cosiddetti pacifisti stanno già rilanciando quest’idea, implicitamente accusando la Casa Bianca di essersi dimenticata di Israele”. Ma ci sarebbe anche un’altra spinta all’aiuto americano in quella parte di mondo: lì, infatti, secondo il maggiore veterano della guerra russo-ucraina Oleksiy Hetman si nascondono “alcuni depositi americani di proiettili”, dai quali arrivano anche le forniture all’Ucraina. Un dato di non poco conto.

 

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