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Israele, si continua a combattere. "Nessuna trattativa con Hamas per gli ostaggi"

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Almeno 600 israeliani uccisi e 750 dispersi, anche cittadini americani tra le vittime, circa 370 palestinesi uccisi. Il bilancio dell'attacco di Hamas a Israele si aggrava di ora in ora ed è una conta drammaticamente provvisoria, sia per il gran numero di dispersi sia perché ancora si combatte in varie zone. Per esempio potrebbero essere 250 i morti tra i partecipanti a un rave vicino al confine con la Striscia di Gaza preso d’assalto dai combattenti di Hamas durante gli attacchi su Israele inziati ieri. Lo riferiscono i media israeliani, anche se non ci sono state conferme ufficiali. Testimoni oculari presenti al festival hanno affermato che alcuni uomini armati hanno ucciso numerosi partecipanti, mentre altre dozzine sono state prese in ostaggio.

 

Intanto le brigate di al-Qassam, il braccio armato di Hamas, hanno annunciato che "è in corso un attacco contro Sderot con un centinaio di missili". Un violento scontro a fuoco tra militari israeliani e miliziani di Hamas è in corso nella città di Magen, al confine con la Striscia. Lo riferisce il Times of Israel spiegando che l'esercito israeliano sta usando carri armati contro i miliziani. Questa mattina i jihadisti hanno tentato una nuova incursione nel sud di Israele, nella zona di Eshkol. Le Forze di difesa israeliane (Idf), che insieme alle unità speciali si stanno dirigendo nell'area, hanno riferito che le forze navali hanno sventato un tentativo di infiltrazione di cinque terroristi a Zikim Beach. L'Idf sta affrontando i militanti di Hamas in otto aree di Israele, afferma il portavoce, il tenente colonnello Richard Hecht, in un briefing. Le forze di difesa israeliane, ha spiegato, hanno ''ripreso il controllo di 22 località nel sud'' che erano state invase dai militanti di Hamas, ma li stanno ancora affrontando in otto località. L'obiettivo principale, ha spiegato Hecht, è quello di confermare che "quelle comunità sono libere da terroristi".

 

Il ministro della Difesa Yoav Gallant ha detto agli ufficiali in una riunione con i militari che l’obiettivo principale di Israele sul fronte interno è "distruggere il nemico e salvare le vite dei nostri cittadini", scrive il Times of Israel. Intanto  le colonie israeliane presenti al confine con il Libano devono essere evacuate entro due giorni. L’ordine arriva dal ministero della Difesa israeliano, secondo quanto riporta la stampa locale. Il timore di un coinvolgimento di Hezbollah libanese e delle fazioni palestinesi islamiche presenti in Libano nel conflitto in corso tra Israele e Hamas è sempre più forte. In seguito allo scambio di colpi di mortaio avvenuto questa mattina nella zona delle fattorie di Shebaa al confine tra i due paesi, il comando settentrionale di Israele ha emesso una direttiva, invitando i residenti degli insediamenti vicino al confine con il Libano a evacuare le proprie case entro le prossime 48 ore. L’esercito israeliano ha infatti colpito una postazione di Hezbollah dopo che il gruppo sciita aveva rivendicato l’attacco a colpi di mortaio condotto questa mattina sul territorio israeliano.

C'è poi il fronte degli ostaggi. Fonti del governo israeliano hanno smentito al Times of Israel le notizie secondo cui l’Egitto starebbe negoziando con Hamas per conto di Israele la liberazione degli ostaggi che attualmente si trovano nella Striscia di Gaza. "Non siamo a conoscenza di alcuna conversazione del genere e non stiamo conducendo alcun negoziato - ha spiegato un funzionario mantenendo l’anonimato - in questo momento stiamo combattendo i terroristi sul territorio israeliano". 

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