Guerra in Ucraina, giallo sullo sbarco in Crimea: il blitz delle forze speciali
Una pioggia di droni ucraini si è abbattuta sulla Russia la scorsa notte, mentre un gruppo di soldati di Kiev ha tentato uno sbarco in Crimea. Gli attacchi giungono nel pieno della controffensiva ucraina, con Kiev che deve fare i conti con l'incertezza sul futuro rifornimento di armi e munizioni dagli alleati occidentali, in particolare dopo lo stop del Congresso americano. "Sono convinto che gli Usa rimarranno con noi e anche l'Europa sarà dalla nostra parte", ha detto fiducioso Volodymyr Zelensky intervistato da Sky Tg24, ringraziando l'Italia e il premier Giorgia Meloni per il sostegno. E il presidente ucraino ha anche espresso il desiderio di ricevere Papa Francesco: "Il Papa è stato invitato in Ucraina da me, sarei molto lieto se venisse in Ucraina".
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La Russia, tramite il suo ministero della Difesa, ha riferito di avere abbattuto 31 droni di Kiev nelle regioni di confine: si potrebbe trattare del più grande attacco transfrontaliero ucraino da quando il Cremlino ha lanciato la sua invasione 20 mesi fa. E secondo il ministero della Difesa di Mosca l'aviazione avrebbe anche sventato il tentativo ucraino di far sbarcare un gruppo di soldati nella parte occidentale della penisola di Crimea occupata dai russi. Ma per Kiev lo sbarco c'è stato: "Gli uomini delle forze speciali 'Stuhna' e 'Bratstvo', come parte dell'unità di forze speciali Timur" dell'intelligence militare ucraina (Gur), sono sbarcati sul territorio della penisola di Crimea e hanno colpito gli occupanti di Mosca", ha comunicato l'intelligence militare di Kiev, allegando un video dello sbarco con una bandiera ucraina. Secondo Mosca, il gruppo nemico ha provato a sbarcare a Capo Tarkhankut, utilizzando una barca ad alta velocità e tre moto d'acqua. La penisola di Crimea, che la Russia ha annesso nel 2014 in una mossa non riconosciuta a livello internazionale, è stata un hub chiave per sostenere l'invasione dello scorso anno e ora è sempre più frequentemente obiettivo degli attacchi ucraini, che puntano a riprenderne il controllo.
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In questa situazione non stupisce che secondo Zelensky la Russia non sia interessata a iniziative di pace: "Alcuni contatti sono stati fatti con il Vaticano, anche la Turchia è stata coinvolta cercando di fare un'azione diplomatica, però il risultato è sempre lo stesso, nessuno è riuscito, non perché i leader non siano forti", ma perché "questo è contrario ai desideri del presidente della Russia" Vladimir Putin. A suo parere, inoltre, la minaccia di armi nucleari "non è una manifestazione di forza ma di debolezza, perché significa che altri metodi come la battaglia sul campo e la diplomazia non hanno portato il risultato che volevano”.
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