Russia, torna il fantasma dei gulag: dissidente isolato in Siberia
Un ritorno al passato che desta non poca preoccupazione. L'oppositore russo Vladimir Kara-Murza, condannato a 25 anni di carcere con l'accusa di tradimento e per aver denunciato l'offensiva di Mosca in Ucraina, è in una prigione siberiana di massima sicurezza. A rivelarlo è stato il suo avvocato. "Vladimir Kara-Murza è stato portato nella colonia penale di massima sicurezza IK-6 di Omsk per scontare la sua pena", ha scritto su Facebook il legale, Vadim Prokhorov. "È stato subito messo in una cella di isolamento", ha aggiunto.
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L'allarme non resta inascoltato. È la storia a parlare. Lo scorso aprile Vladimir Kara-Murza aveva apertamente criticato la guerra d'aggressione della Russia all'Ucraina e aveva portato avanti una campagna giornalistica per chiedere ai Paesi dell'Occidente di sanzionare gli esponenti del regime del Cremlino. Per questo motivo, il dissidente era stato condannato a 25 anni di carcere duro. Causa l'aver sfidato senza mezzi termini il presidente russo Putin, Kara-Murza è stato riconosciuto colpevole di "diffusione di false informazioni a carico dell'esercito russo" e di aver agito insieme a una "organizzazione indesiderata".
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Il locale del dissidente ha ora comunicato al mondo che il suo assistito è stato rinchiuso nella colonia penale IK-6 presso la città siberiana di Omsk. Nella stessa giornata, poi, un altro prigioniero, Aleksei Navalny, è stato portato in un penitenziario a 200 km a est di Mosca in cui sta scontando una pena che è equivalente all’ergastolo. Molte testate giornalistiche e i media hanno subito ricollegato le ultime mosse del Cremlino alla politica del regime sovietico che, non solo confinava gli oppositori in Siberia, ma li sterminava costringendoli al lavoro schiavistico dei gulag.