Lavrov all'Onu: "Siamo al bivio della grande guerra". Poi l'attacco all'Italia
Il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, all’Assemblea generale dell’Onu attacca frontalmente l'Occidente che a suo dire "vuole risolvere la questione ucraina sul campo di battaglia", e cita espressamente l'Italia. "Per la prima volta, Germania, Italia e Giappone hanno votato contro la risoluzione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite sull’inammissibilità della glorificazione del nazismo", ha detto Lavrov, "Questo fatto increscioso mette in discussione la sincerità del pentimento di questi Stati per i massicci crimini contro l’umanità durante la Seconda Guerra Mondiale. Crimini di massa contro l’umanità durante la seconda guerra mondiale e contraddice le condizioni alle quali sono stati ammessi all’ONU come membri a pieno titolo. Chiediamo che venga prestata particolare attenzione a queste 'metamorfosi', che sono contrarie alla posizione della Maggioranza Mondiale e ai principi della Carta delle Nazioni Unite".
Il ministri di Vladimir Putin è poi tornato a paventare una guerra mondiale: "Oggi, come molte altre volte in passato, l’umanità si trova di nuovo a un bivio. Spetta solo a noi determinare come si svilupperà la storia. È nel nostro interesse comune evitare la discesa in una grande guerra e il collasso finale dei meccanismi di cooperazione internazionale creati da generazioni di predecessori", ha detto Lavrov nel corso della discussione politica generale della 78a sessione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Sul possibile negoziato con l'Ucraina il capo della diplomazia russa ha affermato che "la cosiddetta formula di pace del presidente ucraino Volodymyr Zelensky è irrealizzabile, lo sanno tutti", ha tagliato corto. "L’Occidente vuole risolvere la questione ucraina sul campo di battaglia", ha detto ancora Lavrov.