Cremlino, scatta la censura su Zelensky: media in rivolta e minacce di dimissioni
La guerra che sta mettendo in ginocchio il cuore dell'Europa non sembra fermarsi. Il conflitto russo-ucraino, fin dall'inizio, si gioca tanto sul campo militare quanto su quello informatico. Ed è così che, secondo una notizia dell'ultima ora, il Cremlino avrebbe vietato ai media di chiamare il capo di Kiev Zelensky "presidente". La direttiva avrebbe scatenato nell'immediato la reazione di tutti coloro che lavorano nel campo del giornalismo e della comunicazione.
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Il Cremlino ha ordinato ai media di Stato di non riferirsi mai a Volodymyr Zelensky come "presidente dell'Ucraina". A rivelarlo è stato il sito indipendente russo Holod, rilanciato da Moscow Times. La decisione, rivelano fonti anonime, ha provocato "un'ondata di indignazione" nelle redazioni con "minacce di dimissioni". Le istruzioni inviate a televisioni e siti online dei media di Stato invitano poi a usare l'espressione "il regime di Zelensky" o a chiamare il presidente ucraino solo per nome, senza aggiungere il suo titolo.