Azerbaigian, offensiva per conquistare il Nagorno Karabakh: ritorna la guerra con l'Armenia
L’Azerbaigian ha lanciato un’operazione militare per la conquista della regione contesa del Nagorno Karabakh, dove vive una maggioranza di armeni. Lo ha annunciato il ministro della Difesa di Baku: si parla di operazione «antiterrorismo» per «ripristinare l’ordine costituzionale», scrive l’agenzia stampa russa Ria Novosti. Baku ha sottolineato di aver informato dell’operazione militare il comando delle forze di pace russe. Fonti di Stepanakert, capitale del Nagorno Karabakh, parlano di bombardamenti sulla città. L’attacco militare arriva dopo mesi di tensione attorno all’enclave armena in Azerbaigian, per la quale Erevan e Baku si sono già affrontate in due guerre, dopo il crollo dell’Urss ai primi degli anni novanta, e nuovamente nel 2020. Dallo scorso dicembre, l’Azerbaigian aveva di fatto bloccato il corridoio di Lachin, unica via di collegamento fra il Nagorno Karabakh e l’Armenia mettendo a rischio il rifornimento di beni essenziali per gli abitanti di questa enclave.
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Baku, riferisce la Bbc, accusa le forze armene di aver «sistematicamente bombardato» posizioni dell’esercito dell’Azerbaigian e di aver quindi risposto con «una azione locale anti terrorismo per disarmare e assicurare il ritiro di formazioni dell’esercito armeno dal nostro territorio». Il ministero armeno della Difesa ha respinto le accuse. L’attacco avviene dopo che Erevan ha più volte accusato la Russia, a lungo potenza protettrice dell’Armenia, di non tutelare più la sicurezza dell’Armenia. Pochi giorni fa vi sono state esercitazioni militari congiunte fra Stati Uniti e Armenia.
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Il ministero della Difesa azero sostiene che l’attuale operazione è diretta esclusivamente contro obiettivi militari e non civili, e serve a imporre il ritiro delle truppe armene dalla regione, secondo quanto stipulato dal cessate il fuoco del 2020. Intanto la leadership dell’Artsakh, la repubblica autoproclamata dalla popolazione armena in Nagorno Karabakh, respinge ogni addebito. Un comunicato del ministero della Difesa dell’Artsakh afferma che il cessate il fuoco è sempre stato rispettato. L’accusa di averlo violato e ferito due soldati azeri «è falsa e non corrisponde ai fatti», afferma il ministero. «La leadership dell’Armenia deve riconoscere l’Artsakh e unirsi nella protezione dei nostri cittadini», ha dichiarato Ruben Vardanyan, ex ministro di stato di questa repubblica non riconosciuta internazionalmente. Nel frattempo almeno due civili, tra cui un bambino, sarebbero morti a seguito dei bombardamenti condotti, mentre degli 11 feriti conosciuti, otto sono bambini.
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