vertice in russia

Putin a Kim nel cosmodromo: "Perché siamo qui", sfida totale all'Occidente

Sono iniziati al cosmodromo di Vostochny i colloqui fra il presidente russo Vladimir Putin e il leader nordcoreano Kim Jong-Un. Secondo quanto riferisce l’agenzia russa Ria Novosti, alle discussioni partecipano anche i ministri russi degli Esteri Serghei Lavrov e della Difesa Serghei Shoigu, oltre ai vice primi ministri Marat Khusnullin e Alexey Overchuk, al vice primo ministro e ministro dell’Industria della Federazione Russa Denis Manturov, al ministro dei Trasporti Vitaly Savelyev e a quello delle risorse naturali Alexander Kozlov, che ieri ha accolto Kim al suo arrivo in treno sul territorio russo. In precedenza è stato riferito che i leader si incontrano alla presenza dei membri delle rispettive delegazioni e, se necessario, continueranno in formato bilaterale. Della delegazione russa fa parte anche il portavoce del presidente Dmitry Peskov. Insomma, un vertice in grande stile per due Paesi che, in modo diverso, vivono una situazione di isolamento sullo scenario globale.

 

  

 «È necessario discutere di cooperazione economica», ha detto Putin all’inizio dei suoi negoziati con il leader nordcoreano. «Il nostro Paese è stato il primo a riconoscere la Corea del Nord», ha detto Putin a Kim dicendo che «il nostro incontro si tiene in un momento speciale, nel 75esimo anniversario dell’avvio delle nostre relazioni diplomatiche». Non solo. La Russia aiuterà la Corea del nord a costruire satelliti. «È per questo che siamo venuti qui», al cosmodromo di Vostochny, ha detto il leader del Cremlino rispondendo a una domanda dei giornalisti e accogliendo il leader nordcoreano Kim Jong-Un. «La Russia ha dato i natali ai primi conquistatori dello spazio», ha scritto Kim in un libro delle dediche dei visitatori presso il cosmodromo. Sostegno totale da Kim. «La Russia si è ora sollevata in una lotta sacra per difendere la sua sovranità statale e la sua sicurezza nella lotta contro le forze egemoniche che si oppongono alla Russia», ha detto il leader nordcoreano, «abbiamo sempre sostenuto e sosteniamo tutte le decisioni del presidente Putin e le decisioni del governo russo».

 

A tal proposito la Corea del Nord ha voluto mostrare i muscoli e proprio mentre il leader Kim Jong-Un stava per incontrare Putin ha lanciato due missili balistici a breve gittata nel Mar del Giappone. Il lancio è avvenuto nella tarda mattinata ora locale, piena notte in Europa, proprio quando i due leader si stavano per incontrare nel cosmodromo di Vostochny, nell’estremo Est della federazione russa, vicino al confine con la Cina. «Due missili balistici a breve gittata sono stati lanciati dalla zona di Sunan verso il mar del Giappone - ha dichiarato lo stato maggiore di Seul - Le nostre forze armate hanno rafforzato la loro soeveglianza e la loro vigilanzia in previsione di altri lanci, restando pronti a intervenire in stretta collaborazione con gli Stati Uniti». Anche Tokyo ha confermato: il portavoce del governo giapponese Hirokazu Matsuno ha dichiarato che i missili «sembrano essere caduti fuori dalla zona economica esclusiva del Giappone». Gli analisti militari hanno notato che si tratta del primo lancio di missili avvenuto mentre il leader Kim è fuori dal Paese; il precedente risaliva allo scorso 30 agosto, in un anno in cui Pyongyang ha intensificato questa attività aggressiva provocando la reazione preoccupata di Usa, Giappone e Corea del Sud.