Joe Biden rischia l'impeachment e il processo per gli affari del figlio Hunter
Giorni neri per Joe Biden. Prima le ultime gaffe, quando a Hanoi ha prima citato il film Good morning Vietnam e poi ha annunciato che sarebbe "andato a dormire", salvo poi continuare il suo intervento. E ancora i sondaggi che lo vedono a picco mentre si avvicinano le elezioni presidenziali Usa. L'ultima bordata al Commander in chef è la mossa dello speaker della Camera dei rappresentanti americana, Kevin McCarthy, il quale ha reso noto che già oggi darà istruzioni alle commissioni della Camera per l’apertura formale di una inchiesta finalizzata all’impeachment del presidente Biden. L’inchiesta si concentrerà, fra l’altro, sulla possibilità che Biden abbia tratto beneficio dagli accordi d’affari stretti dal figlio Hunter. "Si tratta di accuse di abuso di potere, ostruzione e corruzione che giustificano ulteriori inchieste da parte della Camera dei rappresentanti. Per questo oggi darò istruzioni alla nostra commissione di aprire una inchiesta formale nei confronti del Presidente Biden", ha detto l’esponente repubblicano. In precedenza McCarthy aveva assicurato che non avrebbe aperto una inchiesta senza il voto dell’intera Camera.
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Indignata la reazione della Casa Bianca, che parla di "estremismo politico nella sua forma peggiore", ha scritto su X (l'ex Twitter), Ian Sams, uno dei portavoce della presidenza. "I Repubblicani della Camera hanno indagato sul presidente per 9 mesi e non hanno trovato alcuna prova di illeciti", ha sottolineato Sams.
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Tornando alla richiesta di McCarthy, lo speaker sostiene che l’indagine conoscitiva svolta nei mesi scorsi dal ramo del Parlamento a maggioranza repubblicana ha fatto emergere "la cultura di corruzione della famiglia Biden", e l'obiettivo è mettere ai voti un’inchiesta formale della Camera sul presidente per arrivare a un’incriminazione e a un processo che, in base alla Costituzione, si terrebbe davanti al Senato trasformato in organo giudicante.