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Russia, per Putin boccone amaro alle elezioni: le regioni dove vince l'opposizione comunista

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Nella regione russa della Khakassia, fra le poche in cui c’è stata una competizione reale alle elezioni regionali e locali che si sono svolte lo scorso fine settimana, e in cui il candidato di Russia Unita si era ritirato ufficialmente per ragioni di salute, forse per evitare una sicura e bruciante sconfitta, ha vinto il governatore uscente, il candidato del Partito comunista Valentin Konovalov con il 63,14 per cento dei voti. Anche nella regione di Orel, ha vinto le elezioni il governatore uscente, il comunista Andrei Klychkov, con l’82,09 per cento dei voti. In Khakassia i comunisti sembrano aver preso, secondo i risultati ancora preliminari, il maggior numero di voti anche alle elezioni per il rinnovo dell’assemblea legislativa regionale. Il Presidente dell’Assemblea legislativa uscente Vladimir Shtygashev, si era dimesso lo scorso giugno da Russia unita in protesta contro il candidato del partito e si è poi unito al Partito comunista, per cui è stato capolista. I candidati di Russia unita hanno vinto, fino a ora, 13 delle 21 competizioni per la carica di governatore, secondo i dati della Commissione elettorale centrale. 

 

 

Sergei Sobyanin ha vinto le elezioni per un terzo mandato a sindaco di Mosca (che è soggetto della Federazione, quindi conta come regione) con il 76,39 per cento dei voti. Così come il governatore uscente della regione, Andrei Vorobyov, con l’83,68 per cento. In altre sei regioni in cui lo spoglio dei voti è ancora in corso, sono vicini alla vittoria i candidati di Russia unita. 

 

 

Konovalov, che a 35 anni si conferma come governatore della Khakassia, era stato uno dei tre candidati dell’opposizione a vincere le elezioni regionali del 2018, sull’onda del malcontento e delle proteste diffusi in tutto il Paese per l’aumento dell’età pensionabile. Da allora, ha attuato politiche spesso non allineate, come per esempio il rifiuto a introdurre il voto elettronico che in molti criticano per mancanza di trasparenza. Il vincitore a Khabarovsk, Sergei Frugal, è nel frattempo stato arrestato per un doppio omicidio e quello della regione di Vladimir, Vladimir Sipyagin, è stato costretto a rassegnare le dimissioni, con il premio di un seggio alla Duma. Il Cremlino naturalmente aveva investito notevoli risorse nella regione non lontana dai confini con la Mongolia per sostenere il candidato di Russia unita, Sergei Sokol e la sua campagna. E così Vladimir Putin e i suoi hanno mancato l’en plein per prendersi l’intera Federazione.

 

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