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Guerra in Ucraina, l'ammissione dei soldati di Kiev: “Situazione difficile”

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La controffensiva ucraina si è impantanata. Le forze armate di Kiev stanno affrontando una «situazione difficile sul fronte orientale», ma non abbandoneranno Donetsk e Luhansk: parola di un comandante delle forze ucraine di terra, Oleksandr Syrskyi, che ha sottolineato che la priorità è quella della difesa, di evitare che vengano perse le roccaforti. «Il nemico non abbandona i suoi piani di raggiungere i confini delle regioni di Donetsk e Luhansk», ha detto Syrskyi su Telegram. «Il nostro compito principale è quello di garantire una difesa affidabile, prevenire la perdita delle nostre roccaforti e posizioni nelle direzioni di Kupiansk e Lymansk, nonché avanzare con successo e raggiungere le linee designate in direzione Bakhmut», ha spiegato ancora l’esperto soldato ucraino nel commentare l’andamento della controffensiva.

 

 

Nel frattempo la Russia ha confermato che le sue forze si sono ritirate dal villaggio ucraino di Robotyne, più di una settimana dopo che Kiev ne aveva annunciato la riconquista. Evgheni Balitsky, il capo della regione di Zaporizhzhia scelto da Mosca, ha ammesso che l’esercito russo si era ritirato per quelle che ha definito «ragioni tattiche». «L’esercito russo si ritirato tatticamente da questo insediamento e si è ritirato sulle colline», ha detto il funzionario in un’intervista a Rbc. A più di 18 mesi dall’invasione russa, l’Ucraina sostiene che sta guadagnando terreno e che ha sfondato la prima linea di fortificazioni russe in diversi punti della linea del fronte, nonostante le ripetute dichiarazioni di Mosca secondo cui la controffensiva ucraina - che va avanti da tre mesi - sia stata un fallimento. Il 28 agosto scorso, Kiev aveva annunciato la presa di Robotyne e spiegato che la conquista del villaggio nella regione di Zaporizhzhia apriva la strada all’esercito ucraino verso Sud, anche in direzione della penisola della Crimea.

 

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