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Ucraina, armi modificate per colpire in profondità: perché trema la Russia

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Il ministero degli Esteri russo ha affermato che Mosca considererà qualsiasi decisione per restituire le armi nucleari statunitensi al Regno Unito come un’escalation e risponderà con "contromisure" per la propria sicurezza. La portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova ha commentato un rapporto della scorsa settimana su una voce nel bilancio dell’aeronautica americana per il 2024 per la costruzione di un dormitorio presso la Raf Lakenheath nel Suffolk per il personale, in una "potenziale missione di garanzia", che avrebbe come prospettiva il ritorno delle armi nucleari statunitensi sul suolo britannico per la prima volta in più di 15 anni. "Se mai questo passo verrà fatto, lo considereremo come un’escalation, che porterebbe le cose in una direzione completamente opposta all’affrontare la questione urgente del ritiro di tutte le armi nucleari dai paesi europei", ha detto Zakharova. Intanto, per ridurre la propria dipendenza dai sistemi missilistici occidentali a lungo raggio, l’Ucraina ha avviato un programma per dotarsi di sistemi propri. 

 

 

Uno dei punti del piano dell'Ucraina, secondo quanto riporta il sito Inside Over, "consiste nella modifica dei missili anti nave Neptune, i quali, stando ad alcune fonti, sono stati recentemente impiegati per distruggere un sistema di difesa aerea russo S-400". Si tratta di un progetto che risale addirittura al 2010 e che fu possibile, in partenza, grazie agli sforzi del progettista Oleh Korostelev, direttore dell’ufficio di programmazione “Luch”. Nel dicembre dello stesso anno il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si è fortemente speso per il completamento del programma. Come si legge sul sito: "Il governo ucraino ha ordinato il primo lotto di missili e accelerato il completamento del primo complesso missilistico costiero, completato con successo nell’agosto del 2021. Il primo lotto di missili è stato tuttavia portato via da Kiev e consegnato alle unità della Marina Ucraina a Odessa solo il 20 febbraio 2022, pochi giorni prima dell’invasione". Dopo un iniziale fallimento, il missile Neptune è arrivato al centro delle notizie di cronaca il 13 aprile 2022, giorno in cui esso è stato impiegato nell’operazione culminata con l’affondamento dell’incrociatore Moskva. 

 

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