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Loch Ness, “il mostro esiste veramente”. Le foto provano tutto

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A quasi un secolo dagli ultimi avvistamenti, il signor Feltham - 60 anni, di cui oltre la metà trascorsi sulle rive del lago di Loch Ness - non ha dubbi: il «nuovo avvistamento» è la prova provata dell’esistenza del leggendario ‘mostro’. Il fatto che la ‘conferma’, benché ancora priva di fondamento scientifico, arrivi da Steve Feltham ha riacceso i riflettori dei media britannici su un mistero che incredibilmente sopravvive incredibilmente da duecento anni. Come precisa il Daily Mail online riportando la sua testimonianza, Feltham è un’eminenza tra avvistatori ed esperti di ‘Nessie’, come è stata affettuosamente ribattezzata la creatura: visitò per la prima volta il laghetto scozzese nel 1979, all’età di 7 anni, e ne rimase talmente affascinato da lasciare, in età adulta, anche il posto di lavoro per consacrare gran parte della sua vita al nobile scopo di ’cacciarè la fantomatica creatura. 

 

 

Oggi Feltham ha al suo attivo ben 32 anni trascorsi con il binocolo in mano e un record mondiale di veglia sulle rive del lago finora imbattuto. Ovviamente, spiega la testata, è stato tra i primi, nei giorni scorsi, a partecipare alla più grande e sofisticata ‘battuta di caccia’ mai organizzata a Loch Ness. Un’iniziativa che ha visto centinaia di volontari da tutto il mondo raggiungere le rive del lago, attualmente ai suoi minimi livelli dal 1989 per via del cambiamento climatico, per rintracciare una volta per tutte il mostro. 

 

 

Le speranze di chiarire il mistero, complici i droni e le sofisticate apparecchiature acustiche utilizzate in questa caccia 2.0, ancora una volta però sono state deluse. Ma al termine della più grande caccia al mostro degli ultimi 50 anni, sono riemersi, guarda caso, i clamorosi scatti del 2018 della traduttrice Chie Kelly che in 24 ore hanno fatto il giro del mondo e riacceso nuove speranze tra gli appassionati di ‘Lochnessologia’. Al Daily Mail Feltham ha subito confidato che le foto appena riemerse sono le «più emozionanti che abbia mai visto». Il nuovo «avvistamento» - ha insistito - è «la prova più grande che il mostro esiste veramente». Mentre gli esperti di Loch Ness si confrontano sbalorditi su quello che è già stato salutato come il secondo avvistamento più importante degli ultimi cinquant’anni, Chie Kelly ha dovuto spiegare perché le fotografie sono state rese pubbliche a distanza di cinque anni: era «così scioccata» da ciò che aveva visto il 13 agosto 2018 da «temere il ridicolo», ha affermato, per questo non ha condiviso allora le immagini. Un timore che è svanito quando i riflettori di tutto il mondo si sono riaccesi sul lago per la «grande caccia» dei giorni scorsi. Ora sono tutti in attesa che la scienza dica la sua sulle immagini di Kelly.

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