controffensiva flop
Ucraina, riunione segreta al confine con i vertici Nato: "Cambio di strategia", cosa succede
Mentre ci si interroga degli effetti della morte del capo di Wagner Yevgeny Prigozhin precipitato con il suo vice e altre 8 persone in Russia durante un trasferimento aereo, in Ucraina si continua a combattere. I servizi d’intelligence del Regno Unito ritengono "una possibilità realistica" che le forze russe aumentino nei prossimi due mesi "l’intensità" della loro offensiva nella zona nordorientale dell’Ucraina, dopo aver perso terreno nelle zone più a sud. Secondo gli esperti britannici sono possibili attacchi russi nell’asse tra le località di Kupyansk, nella regione di Kharkiv, e quella di Lyman, nel Donetsk, probabilmente con l’obiettivo di avanzare in direzione del fiume Oskil e proteggere i territori già occupati.
Secondo gli analisti militari ci sono già stati "attacchi su piccola scala nel nordest, nel settore Kupyansk-Lyman" con cui le forze russe hanno fatto "progressi limitati", stando alla valutazione diffusa stamani dal ministero della Difesa del Regno Unito. Tutto in un momento in cui la controffensiva lanciata dalle truppe ucraine "ha messo sotto pressione le forze russe a Bakhmut e nel sud dell’Ucraina". In quest’area del Paese, "l’Ucraina continua a guadagnare terreno in modo graduale".
Insomma, ci si muove su due direzioni mentre Kiev rivendica: la controffensiva ucraina "sta andando secondo i piani discussi in anticipo con i partner", ha affermato, in un’intervista ai giornali tedeschi ripresa da Tass, il ministro della Difesa ucraina Oleksiy Reznikov che ha definito false le notizie sulle critiche degli Stati Uniti sull’andamento dell’operazione delle forze armate ucraine. Secondo il Guardian undici giorni fa una delegazione della Nato avrebbe incontrato alcuni vertici militari ucraini in un luogo segreto al confine con la Polonia per discutere proprio delle criticità dell'offensiva ucraina. Il quotidiano britannico parla di un incontro durato cinque ore tra gli esponenti Nato - avrebbero partecipato il generale statunitense Christopher Cavoli, comandante supremo delle forze Nato in Europa, e l'ammiraglio britannico Tony Radakin, capo di Stato maggiore dell'esercito del Regno Unito - e il capo dell'esercito ucraino, il generale Valerii Zaluzhnyi, con tutto il team di comando, per "resettare" la strategia militare.