Nella regione Lugansk
Ucraina, il battaglione Azov torna al fronte: "Già inflitte perdite al nemico"
Il battaglione Azov della Guardia Nazionale ucraina, diventato simbolo della resistenza grazie alla sua tenace difesa dell'acciaieria Azovstal, a Mariupol, nei primi tre mesi di guerra, è stato ricostruito ed è di nuovo operativo al fronte, nella regione di Lugansk. A dichiararlo è stato il capo del dipartimento di pianificazione Mykola Urshalovych durante un briefing. L’unità, in cui sono state inserite nuove reclute, "è in grado di combattere" vicino alla foresta di Serebryanskyy, ha aggiunto l'ufficiale. Secondo Urshalovych, inoltre, i soldati del battaglione starebbero infliggendo già pesanti perdite al nemico.
Gli effettivi del reggimento Azov hanno sostenuto l’assedio dell’acciaieria Azovstal a Mariupol per quasi due mesi, nella primavera del 2022. A metà maggio, i difensori dell’acciaieria si sono arresi per ordine di Kiev e sono stati fatti prigionieri dai russi. A settembre, i sopravvissuti all’inferno dell’Azovstal, compreso il comandante dell’Azov Denys Prokopenko, sono stati inviati in Turchia come parte di uno scambio di prigionieri di guerra. Sarebbero dovuti rimanere in Turchia fino alla fine della guerra, ma i comandanti dell’Azov sono rimpatriati a luglio insieme al presidente ucraino. Denys Prokopenko ha incontrato i combattenti del reggimento a metà luglio e il servizio stampa dell’ Azov ha confermato che sarebbe "tornato ai suoi doveri all’interno del reggimento".