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La Russia attiva le spie "dormienti" e "illegali", servizi occidentali in allarme

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Attivate le spie "dormienti" russe in molti in Europa e nelle Americhe: il Cremlino rispolvera le strategia sovietiche della Guerra Fredda. A darne contro è il Guardian che spiega come Mosca abbia iniziato a fare ricorso a cellule dormienti innestate nei Paesi occidentali o ad agenti e operativi non ufficiali, persone di nazionalità terze o "illegali", russi che si spacciano come tali che hanno trascorso anni a costruirsi una copertura senza fare alcun lavoro di intelligence per anni. Gli "illegali" sono l’eredità di un programma sovietico, ricorda il quotidiano britannico che cita alcuni episodi come l’arresto, solo lo scorso anno, di almeno sette presunti illegali, in Norvegia Brasile, Olanda, Slovenia e Grecia. Alcuni sono riusciti a fuggire, probabilmente in Russia, altri sono ancora sotto arresto in Occidente.

 

Il ritorno a metodi di spionaggio più rischiosi e meno facili è stato imposto dall’espulsione di 450 diplomatici in tutto dai Paesi Occidentali, solo nei primi tre mesi di guerra in Ucraina, molti dei quali operativi dell’Fsb, del Gru e dell’Sver - le varie agenzia di Intelligence russe - sotto copertura diplomatica. Anche la possibilità di far passare operativi come turisti e uomini d’affari è svanita di fronte alla stretta sulla concessione dei visti. Anche il lavoro di inchiesta di Bellingcat, collettivo di giornalismo investigativo, dopo l’avvelenamento di Sergei Skripal a Salisbury nel 2018 ha fatto saltare molti operativi, con numeri di passaporto vicini a quelli degli agenti inviati in Inghilterra con il novichok e smascherati.

 

In Gran Bretagna sono state arrestate tre presunte spie di nazionalità bulgara lo scorso febbraio insieme ad altre due persone, due mesi dopo l’arresto a Lubiana di "Maria Meyer", nome ufficiale della proprietaria di una galleria d’arte, e "Ludwig Gisch", due operativi russi dell’Svr (il servizio di intelligence estero) che si facevano passare per argentini. Il processo a carico dei tre inizierà a gennaio. A loro si aggiunge un fotografo con doppia cittadinanza greca e messicana con un negozio di filati ad Atene. Una guardia di sicurezza dell’ambasciata britannica a Berlino è stata condannata a 13 anni di carcere dopo essere stata accusata di aver svolto diversi compiti per l’ intelligence russa.

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