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Russia, "droni su territorio Nato". Ore di panico e rischio terza guerra mondiale

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L'attenzione del mondo è concentrata sul confine tra Bielorussia e Polonia, con Varsavia che ammassa truppe dopo aver denunciato sconfinamenti aerei da parte di velivoli di Minsk e le manovre dei miliziani di Wagner. Ma nelle ultime ore un altro caso ha rischiato di tirare direttamente in ballo un Paese Nato. La guerra del grano infatti è tornata cruciale nel conflitto tra Russia e Ucraina, con le forze armate di Mosca che hanno attaccato pesantemente il porto ucraino di Izmail, situato sul Danubio e confinante con la Romania.

 

Si tratta di uno snodo nevralgico per le esportazioni di grano e per questo i russi lo hanno attaccato con i droni mandando in fumo 40mila tonnellate di cereali. "I continui attacchi della Russia contro le infrastrutture civili dell'Ucraina sul Danubio, in prossimità della Romania, sono inaccettabili”, ha commentato il presidente romeno, Klaus Iohannis su Twitter, sottolineando come quelli di Mosca siano veri e propri “crimini di guerra e compromettono ulteriormente la capacità d Kyiv di trasferire i suoi prodotti alimentari a chi ne ha bisogno nel mondo". Per qualche ora si è pensato che il limite invalicabile, quello dell'attacco anche involontario a un Paese Nato da parte di Vladimir Putin, fosse stato superato. I media romeni hanno riportato i droni avrebbero sorvolato porzioni e si è diffusa la notizia che uno di questi, martedì notte, sarebbe precipitato " nella foresta sulla sponda opposta a quella di Izmail", ossia in territorio romeno, ha riportato la Stampa.

 

"I contadini romeni del villaggio di Ceatalchioi hanno scattato foto e video dei droni russi che dicono siano passati sopra le loro teste. E alcuni marinai delle sette navi romene attraccate a Izmail hanno ripreso anche il drone che, dicono, dopo essere stato colpito dalle mitragliatrici dell’antiaerea ucraina è esploso nella foresta dietro la sponda romena del Danubio", si legge sul quotidiano. L'incidente è stato poi ridimensionato dal governo di Bucarest: "In questo momento non vi è alcuna minaccia militare diretta al territorio nazionale o alle acque territoriali della Romania", ha detto il ministero della Difesa romeno. Insomma, il rischio di una guerra mondiale, effetto di un attacco a un Paese Nato, è sempre presente e le operazioni russe e bielorusse ai confini con i Paesi del patto atlantico lo rendono ancora più concreto. 

 

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