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Russia, "censura" sui raid in Crimea ma non a Mosca. La strategia del Cremlino

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L'Ucraina continua con la sua strategia di attacchi oltre confine. Volodymyr Zelensky vuole portare la guerra in Russia, solo oggi sono stati abbattuti sette droni sul territorio russo. L'ultimo nel sud-ovest della regione russa di Kaluga, a 200 chilometri da Mosca, dove il sistema di difesa aerea ha rilevato e abbattuto un velivolo senza pilota, afferma il governatore della regione Vladislav Shapsha. Raid che stanno diventando un problema per il Cremlino non solo per gli effetti degli attacchi ma anche per le ricadute sul consenso per Vladimir Putin e la guerra. Al punto che "i più alti gradi del comando militare russo potrebbero aver ordinato ai milblogger", i blogger che scrivono di guerra e militari, "di tacere sui problemi che possono essere attribuiti direttamente al comando militare russo per non seminare il panico in particolare sugli abitanti della Crimea". A sostenerlo è l’Institute for the study of war (Isw), secondo cui "le reazioni molto tenui dei milblogger russi ai recenti attacchi contro la Crimea contrastano nettamente con le loro reazioni ai recenti attacchi di droni contro Mosca." 

 

Il think tank spiega che i "milblogger sono stati relativamente espliciti nel rispondere agli attacchi dei droni ucraini sulla città di Mosca negli ultimi giorni, con alcune fonti russe che hanno direttamente incolpato il sindaco di Mosca Sergei Sobyanin per gli attacchi a causa dei fallimenti della sua amministrazione nel proteggere lo spazio aereo di Mosca". "Al contrario, la difesa delle posizioni russe in Crimea - prosegue l’Isw - è chiaramente responsabilità del capo di stato maggiore dell’esercito russo, il generale Valery Gerasimov, che è anche il comandante generale delle operazioni in Ucraina. Gerasimov è anche il responsabile ultimo della sicurezza di Mosca, ma non si è presentato né è stato ritratto come direttamente coinvolto nella difesa dello spazio aereo della capitale. Lo stato maggiore russo potrebbe temere che i milblogger che riferiscono di attacchi ucraini contro la Crimea stiano alimentando percezioni negative della competenza di Gerasimov e rischiando di stimolare il panico nella penisola. Le autorità russe potrebbero sentirsi più a proprio agio nel lasciare che più funzionari locali come Sobyanin si prendano la colpa per gli attacchi a Mosca e ad altre città russe". 

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