Russia, cosa c'è dietro l'arresto di Girkin: "Cambia il potere intorno a Putin"
L'arresto dell'ex comandante separatista in Ucraina e blogger militare nazionalista Igor Girkin, critico con la leadership russa, è un caso. L'uomo è comparso in un tribunale di Mosca. Noto anche come Igor Strelkov, ha aiutato la Russia ad annettere la Crimea nel 2014 e poi a organizzare milizie filo-russe nell'Ucraina orientale. All'inizio di quest'anno ha detto che intendeva entrare in politica, diventando sempre più critico nei confronti del presidente Vladimir Putin. In particolare dall'inizio dell'offensiva russa in Ucraina, Igor Girkin pubblicava regolarmente dei messaggi critici verso lo stato maggiore russo sul suo account di Telegram che conta più di 875.000 follower. Secondo le prime informazioni l'uomo sarebbe accusato di estremismo. Un caso di dissenso che sembra un segnale per tanti altri "falchi" russi. Lo afferma il think tank americano Institute for the study of war in un report su Twitter,
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L'arresto dell'"ardente ultranazionalista Igor Girkin il 21 luglio potrebbe essere la manifestazione pubblica di uno spostamento dell'equilibrio di potere tra le fazioni" in Russia, spiegano gli analisti di Isw. Il fermo "segue altre accuse penali contro ultranazionalisti con legami passati con i servizi di sicurezza russi", l'Fsb, "e indica che funzionari russi sconosciuti potrebbero prendere di mira eminenti ultranazionalisti che rivelano regolarmente informazioni privilegiate sul Cremlino". Girkin-Strelkov aveva prestato servizio nel Servizio di sicurezza federale russo (Fsb) che ancora potrebbe difenderlo. Ma il segnale di Putim almeno secondo Isw, è ora chiaro.