Gran Bretagna, mossa di Sunak: maxi-chiatta nella Manica per i migranti
Una norma che sta facendo discutere. Guardata con estrema attenzione dal nostro governo. E che ha uno scopo chiaro, evidente e dichiarato: scoraggiare con ogni mezzo l'arrivo degli immigrati. Procede a passo spedito la ratifica della nuova legge inglese fortemente voluta dal Premier Rishi Sunak. Martedì il Parlamento britannico ha approvato una norma che (come da copione) ha fatto gridare allo scandalo i tromboni progressisti. Perché limita in modo netto, perentorio, drastico il diritto di asilo. Un collo di bottiglia evidente, che ha sollevato l'indignazione di qualche burocrate delle Nazioni Unite. "Contraddice il diritto internazionale sui rifugiati". Polemiche che non hanno minimamente intaccato il tenace primo ministro conservatore. Che non solo ha tirato dritto, ma anzi ha rilanciato un'altra misura che sancirà un prima e un dopo.
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Si tratta, nello specifico, dell'installazione sulle coste inglesi di una chiatta per ospitare i migranti. Attraccata nelle scorse ore a Portland, nel Dorset, potrà accogliere circa 500 persone. L'esecutivo inglese vuole fermare gli immigrati che, sbarcati in Italia e giunti in Francia, pretendono di attraversare la Manica con piccole barche improvvisate. Un numero aumentato in modo esponenziale dopo il trionfo della Brexit. In base alla nuova legge, non sarà più automatica la richiesta di asilo politico nel Regno Unito. L’Esecutivo vuole inoltre che i migranti trattenuti siano rapidamente espulsi e tornino nel loro Paese d'origine o vadano in un Paese terzo, come il Ruanda, a prescindere dalla loro provenienza. Un testo che è stato lungamente discusso in Parlamento. Molti gli emendamenti, alcuni avanzati dalla doverosa necessità di migliorare la norma finale, altri solo per ingolfare i lavori della Camera dei Lord. E rallentare o, peggio ancora, boicottare l'iter della legge. Martedì sera il voto finale.
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Per la ratifica del testo licenziato manca ancora un passaggio. Ovvero il Royal Assent, la promulgazione da parte di Re Carlo III. “Se le persone sanno che non c'è modo per loro di rimanere nel Regno Unito, non rischieranno la vita e non pagheranno ai criminali migliaia di sterline per arrivare qui illegalmente - ha sottolineato il ministro dell'interno Lord Murray -. È quindi giusto fermare le barche e rompere il modello di business delle bande criminali che sfruttano le persone vulnerabili, consentendo in ultima analisi al governo di avere una maggiore capacità di fornire un rifugio sicuro a coloro che sono a rischio di guerra e persecuzione”.
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