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Ucraina, cosa c'è dentro i droni russi: la foto che imbarazza l'Europa

Componenti made in Europe nei droni russi che colpiscono l'Ucraina. Un velivolo a guida remota abbattuto su Mykolaiv la scorsa notte è stato realizzato con parti provenienti da paesi occidentali e asiatici. A denunciarlo è il capo dell’ufficio presidenziale ucraino Andrii Yermak. Il drone è uno dei quattro abbattuti su Mykolaiv nelle prime ore di martedì 18 luglio. Yermak ha pubblicato su Telegram un’immagine del motore del drone Shahed di fabbricazione iraniana con la scritta  "Made in Ireland", prodotto in Irlanda, ben visibile sul carburatore.

 

  

"La prima foto mostra il carburatore di un motore straniero di un UAV (unmanned aerial vehicle, aeromobile a pilotaggio remoto, ndr) iraniano che ha attaccato Mykolaiv di notte. Il carburatore, così come centinaia di altre parti, sono prodotti nei paesi occidentali e asiatici. I russi spesso cancellano i numeri di serie nei componenti stranieri. Nella seconda foto c'è un dettaglio con un numero cancellato", spiega il funzionario. Yermak ha chiesto nuove sanzioni e controlli rafforzati: "Se i nuovi ’Shahed’ e i missili ora hanno componenti occidentali o asiatici, non ci sono abbastanza restrizioni. Anche le aziende produttrici non possono accettare che i loro componenti siano presenti in armi che uccidono persone".

 

Intanto si registra un nuovo "contatto ravvicinato" tra velivoli russi e statunitensi sui cieli della Siria. Domenica un caccia Su-35 di Mosca si è avvicinato pericolosamente a un aereo da ricognizione Usa MC-12, che stava conducendo un’operazione di sorveglianza sulle postazioni dell’Isis. A riferirlo all’Associated Press sono state fonti ufficiali Usa. I quattro membri dell’equipaggio dell’aereo statunitense sono stati costretti a una manovra diversiva per proseguire in sicurezza il loro volo. L’episodio è solamente l’ultimo di una serie di incidenti analoghi che si sono verificati in Siria o nel Mar Nero tra caccia russi e aerei o droni Usa.