Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Ucraina nella Nato in cambio di concessioni alla Russia? Ecco come stanno le cose

  • a
  • a
  • a

È «assolutamente fuori questione, persino offensivo» perché «non farebbe altro che alimentare gli appetiti espansionistici russi» l’ipotesi di chi ritiene che l’ingresso nella Nato potrebbe rendere l’Ucraina più aperta ad un compromesso territoriale. «I territori ucraini non saranno oggetto di contrattazione» e «la nostra adesione al fronte atlantico non sarà merce di scambio con la Russia»: parla chiaro Mykhailo Podolyak, il più noto consigliere politico del presidente Volodymyr Zelensky, in un’intervista al Corriere della Sera. Al Cremlino, ha sottolineato Podolyak, «sono spaventati dalla prospettiva dell’Ucraina nella Nato perché ciò demolirà i miti fondamentali della Russia per come loro la intendono al fine di controllare la popolazione». 

 

 

Riguardo il recente vertice dell’Alleanza atlantica in Lituania, il consigliere ritiene che si sia operato «in modo scontato, razionale e pragmatico. Sino a che saremo in guerra otterremo gli aiuti che ci servono per combattere. Dopo la guerra arriveranno le specifiche legali. Nonostante da Vilnius non sia giunto un chiaro invito alla nostra adesione legale all’Alleanza, abbiamo però registrato un sostegno militare garantito a lungo termine». «Purtroppo, notiamo che in certa misura si è ceduto ancora il passo ai cavilli burocratici e alla mancanza di volontà nell’assumersi responsabilità fondamentali», la frecciata di Podolyak, che ha precisatoo che «nel mezzo della guerra l’Ucraina continua a lavorare per soddisfare i requisiti della Nato. Il resto dipende dagli alleati, noi aspettiamo, ma questa attesa è pagata col sangue dei nostri militari e civili». 

 

 

L’ingresso di Kiev nell’Alleanza, ha ribadito ancora l’alto funzionario, «fa parte del processo storico, rappresenterà il punto finale assolutamente giusto di una guerra assolutamente ingiusta. Avverrà subito dopo la fine delle ostilità. E sarà il simbolo della trasformazione del sistema di sicurezza globale».

 

Dai blog