vertice a vilnius

Nato, l'alleanza si allarga. L'ira della Russia: più vicini alla guerra mondiale

Un occhio puntato sull'adesione della Svezia, l'altro sul possibile ingresso dell'Ucraina, sia pur dopo la guerra. Mosca segue da vicino il vertice della Nato a Vilnius e minaccia dure risposte a fronte di un ulteriore allargamento dell'Alleanza, percepito come una minaccia alla propria sicurezza. "L'ingresso della Svezia nella Nato avrà conseguenze negative", avverte il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. Quanto all'Ucraina, "il suo possibile ingresso nella Nato è molto pericoloso per la sicurezza europea", sostiene. Gli fa eco, poco dopo il ministro russo degli Esteri, Serghey Lavrov; di fronte a una possibile estensione della Nato, annuncia, "stiamo adottando misure adeguate e, posso assicurarvi, con largo anticipo".

 

  

Il tuo browser non supporta il tag iframe

La posizione più minacciosa è quella del falco Dmitri Medvedev che evoca, ancora una volta, scenari da fine del mondo: il vertice stabilisce "l’aumento dell’assistenza militare al regime di Kiev. Tutto ciò che è possibile: razzi, bombe a grappolo, aerei. L’Occidente completamente pazzo non poteva inventare nient’altro. Prevedibilità di altissimo livello, fino all’idiozia. In effetti, è un vicolo cieco. La terza guerra mondiale si avvicina", scrive su Telegram il vicepresidente del Consiglio di sicurezza della Federazione Russa. "Cosa significa tutto questo per noi? È ovvio - prosegue Medvedev -. L’operazione militare speciale continuerà con gli stessi obiettivi".

 

Insomma, Mosca è determinata ad andare avanti con la guerra. Lo fa capire anche la presidente del Consiglio federale russo, Valentina Matviyenko, affermando che da Vilnius "non arriveranno sorprese" tali da influire "sull'andamento dell'operazione militare speciale". Per Maria Zakharova, portavoce degli Esteri russi, la Nato è già "coinvolta nelle ostilità", perché fornisce a Kiev "dati di intelligence" e, soprattutto, "armi". Come quelle annunciate dal presidente francese, Emmanuel Macron, pronto a consegnare "nuovi missili" all'Ucraina, nella fattispecie i razzi a lungo raggio Scalp. Peskov la bolla come "una decisione errata, irta di conseguenze per la parte ucraina. Ci costringerà a prendere contromisure". Anche Berlino vuole fare la sua parte nel sostegno a Kiev, rifornendola con armi per un valore di 700 milioni di euro. Mezzi che puntano a sostenere la controffensiva ucraina ma anche a difendere la popolazione dai continui bombardamenti russi.