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Russia, "Putin ha rimosso Gerasimov": le scorie della rivolta di Prigozhin

Vladimir Putin ha rimosso il generale Valery Gerasimov, capo di Stato maggiore e stratega della guerra in Ucraina. Insieme al ministro della Difesa Serghei Shoigu, è stato il principale bersaglio degli attacchi del capo di Wagner, Yevgeny Progozhin, sfociati nella rivolta che ha portato i carri armati del gruppo di mercenari alle porte di Mosca. Altra rivoluzione per le forze armate russe, dunque, mentre continua il mistero sulla sorte di Progozhin.  

 

  

Gerasimov mantiene formalmente la carica di capo dello Stato Maggiore, ma "non è più coinvolto nella risoluzione dei problemi al fronte", scrive il think tank russo Rybar. Secondo Rybar. Chi prende il suo posto? L'analisi del think tank, di cui dà conto il Messaggero, porta al colonnello generale Mikhail Teplinsky, da un anno comandante delle truppe aeree e recentemente promosso a vicecomandante del raggruppamento in Ucraina. Ora coordinerà tutte le operazioni della guerra in Ucraina. 

 

Ma quindi Putin sta seguendo la linea Prigozhin? Difficile dirlo. La stampa russa, si legge nell'analisi, afferma che il fallito golpe di Wagner ha funzionato come pretesto per un ricambio su larga scala nelle Forze Armate russe. In ogni caso, si tratta dell'ennesima epurazione ai vertici dell'"operazione militare speciale", come ancora la chiamano Putin e il Cremlino. Prima di Gerasimov c'era  Serhiy Surovikin, mente dal febbraio 2022 al maggio di quest'anno Putin ha sostituito almeno 17 comandanti militari di alto livello, come stimato da Isw, Istituto americano per lo studio della guerra.