Wagner, Prigozhin non ha mai lasciato la Russia? Svelato lo stratagemma
Continua il giallo dopo la rivolta dei mercenari russi. Il capo dei miliziani della Wagner, Yevgeny Prigozhin, si serve probabilmente di sosia per confondere le tracce dei suoi movimenti. A rivelarlo è il New York Times, che cita un’anonima fonte del Pentagono. Secondo i rumors, l’intelligence americana ritiene che Prigozhin sia stato in Russia per la maggior parte del tempo dopo la rivolta da lui guidata il 24 giugno, dove era partito in marcia per Mosca. Non è chiaro se il capo della Wagner sia stato in Bielorussia, in parte perché «usa dei sosia per nascondere i suoi movimenti». L’accordo in base al quale Prigozhin ha interrotto la sua marcia su Mosca prevedeva che il capo della Wagner andasse a in Bielorussia. Ma ieri il presidente bielorusso Alexander Lukashenko ha detto che Prigozhin era a San Pietroburgo.
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Il mistero sulla reale di posizione dell’ex chef di Putin era stato alimentato anche ieri dal portavoce del Cremlino Dmitry Peskov: «Non posso dire nulla in questa sede, non abbiamo informazioni in merito. E non ho nulla da aggiungere a quanto detto in precedenza. Il Cremlino non controlla i movimenti di Prigozhin, né ha la capacità o il desiderio di farlo».
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