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Russia, Putin si piega a Prigozhin: risolto il mistero dei miliardi sequestrati

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I 10 miliardi di rubli sequestrati a Yevgeny Prigozhin sarebbero già stati restituiti al capo della Wagner, probabilmente perché «è intervenuta una forza maggiore». A scriverlo è Fontanka, un sito di notizie di San Pietroburgo, la città dove il 24 giugno la polizia, all’indomani della rivolta della Wagner, aveva sequestrato alla compagnia di mercenari casse contenenti dieci miliardi di rubli (pari a 111 milioni di dollari), centinaia di migliaia di dollari e cinque lingotti d’oro. Gli inquirenti non volevano restituire il denaro sequestrato, ma «a giudicare dal ribaltamento, è intervenuta una forza maggiore». A quanto si legge, i beni sono stati restituiti il 2 luglio all’autista di Prigozhin, che aveva una procura. Secondo alcune notizie Prigozhin si trovava intanto a Mosca.

 

 

A commentare la notizia ci ha pensato il consigliere del ministero dell’Interno ucraino Anton Gerashchenko: «Non sembra forse che sia stato un ordine personale di Putin? Immagino che Prigozhin possegga alcune informazioni compromettenti su Putin, dato che se la cava dopo un ammutinamento armato e riottiene indietro i suoi soldi. Li userà per finanziare la sua prossima ribellione?». Continuano le polemiche intorno ai mercenari Wagner dopo il golpe.

 

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