Russia, “minaccia enorme da non sottovalutare”. La Cina molla Putin?
Un ingranaggio delicato, instabile. Che potrebbe rompersi per un dettaglio, seppur non insignificante, in un dedalo di variabili. Una guerra che si sta rivelando lunga e complessa. Un Paese isolato, che rischia di perdere anche l'appoggio del più importante alleato. La rivolta della Divisione Wagner contro Vladimir Putin non è passata sottotraccia in Cina. Al contrario, il gigante orientale, attraverso i suoi analisti, falchi e colombe, ha studiato nel dettaglio ogni scenario possibile. Perché sapersi un muovere a livello diplomatico e di strategia, in questa fase dinamica e liquida del contesto internazionale, è essenziale.
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Le diagnosi offerte a Xi Jinping hanno espresso scenari preoccupati. E si sono rivelate particolarmente severe sulla stabilità della Russia post Affaire Wagner. Gli esperti cinesi sono, innanzitutto, consapevoli che gli echi di un simile atto di diserzione (o di eroismo, a seconda della prospettiva) dureranno ancora a lungo. In Europa la vicenda è, al contrario, già stata archiviata. Una valutazione completamente errata, secondo gli studiosi orientali. La vicenda legata alla Wagner infatti, rappresenta una minaccia enorme, potenzialmente deflagrante, ma ben visibile agli occhi di tutti. Anche dei comuni cittadini. Ma, nonostante ciò, è stata finora più volte ignorata.
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In Cina, pur in modo velato, si è creato un movimento di pensiero che, indirettamente, critica le posizioni di Xi Jimping e la sua amicizia incrollabile con Putin. I vertici della nazione del Dragone hanno il sospetto che la Russia sia diventato ormai un partner inaffidabile. Perché ha, di fatto, trascinato la Cina in uno scontro, per ora solo diplomatico, con l'intero Occidente. Una contesa che certo non giova all'economia. Ma a Pechino, riferisce il Corriere della Sera, non si esclude neppure che, quando Putin cadrà, possa essere detronizzato da un leader (o da un dittatore) filo americano.
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