Finlandia, “commenti antisemiti”. Al ministro Junnila costano caro le simpatie neonaziste
Vilhelm Junnila, esponente del Partito dei Finlandesi, movimento politico di estrema destra, ha rassegnato le dimissioni da ministro dell’Economia a causa di alcuni suoi commenti antisemiti, pochi giorni dopo essere sopravvissuto a un voto di sfiducia. “Nonostante la fiducia del partito e del mio gruppo parlamentare, vedo la questione nella seguente maniera: sulla base del lavoro del governo e della reputazione della Finlandia, vedo che è impossibile continuare come ministro in modo soddisfacente”, ha spiegato Junnila, citato dalla tv finlandese Yle.
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All’inizio della settimana, Junnila era sopravvissuto a una mozione di censura presentata per una serie di commenti e discorsi antisemiti fatti anni fa, che per l’opposizione non erano eventi isolati, ma il risultato di legami “frequenti e amichevoli con gruppi neonazisti”. Per il primo ministro, Petteri Orpo, la decisione di Junnila è stata “l’unica possibile e corretta” e ha riconosciuto che dopo una “seria conversazione” con lui, sono venute alla luce così tante cose che gli è stato impossibile restare al suo posto. Orpo ha spiegato che quanto accaduto non si ripercuoterà sulla coalizione di governo - di cui fanno parte quattro partiti - ma ha precisato che “le regole del gioco devono ancora essere discusse” e che il programma di governo sarà affrontato la prossima settimana. “Il governo rispetta i diritti umani e non accetta alcuna forma di razzismo”, ha detto ancora il primo ministro finlandese. E intanto è stato dato il benservito a Junnila.
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