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Prigozhin, telefonata choc Lukashenko-Putin: "Potevamo farlo fuori..."

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Yevgeny Prigozhin è a Minsk, forse in un hotel "senza finestre, per proteggerlo" come affermato dal capo del comitato di intelligence del Senato degli Stati Uniti Mark Warner alla Nbc. Il capo della brigata Wagner tuttavia sarebbe arrivato in Bielorussia, dove il presidente Alexandr Lukashenko ha raccontato di essersi esposto con Vladimir Putin per tutelare la sua vita del capo di Wagner nelle ore caotiche dell’ammutinamento. "Ho detto a Putin: possiamo ucciderlo, non è un problema. O al primo tentativo o al secondo. Ma gli ho consigliato di non farlo", ha raccontato il presidente bielorusso, nel giorno in cui - ha aggiunto - Prigozhin è arrivato in Bielorussia, dopo aver ricevuto le "garanzie di sicurezza" che Putin aveva promesso lunedì nel suo primo discorso dopo la rivolta dei mercenari di Wagner. 

 

"A metà strada verrai semplicemente schiacciato come un insetto"; sono le parole che Lukashenko ricorda di aver detto a Prigozhin per convincerlo a desistere nel suo tentativo di rivolta. Il leader bielorusso, il più fedele alleato di Mosca, ha detto  il capo della Wagner era particolarmente "euforico" e per i primi 30 minuti non ha fatto altro che dire parolacce. Secondo quanto riportato da Minsk, Prigozhin è giunto a bordo di un aereo. I suoi miliziani saranno in una struttura protetta dove potranno accamparsi con le loro tende. Sul negoziato che ha portato Wagner ha fermarsi a 200 chilometri da Mosca e a tornare indietro, Lukashenko ha detto che Prigozhin ha rinunciato alle dimissioni del ministro della Difesa russo Sergei Shoigu e del capo delle forze armate di Mosca Valery Gerasimov.

 

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