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Russia, Medvedev evoca il complotto straniero: "Golpe ben orchestrato"

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Mentre la situazione in Russia si fa sempre più tessa e imprevedibile, con i mercenari del gruppo Wagner che puntano verso Mosca, il vice presidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitry Medvedev, annuncia che "non consentiremo a pazzi criminali ed ai loro sostenitori di prendere il potere nel Paese". L'ex presidente russo, uomo di ficucia di Vladimir Putin, spiega che "lo sviluppo degli eventi attuali dimostra che le azioni di coloro che hanno organizzato la ribellione militare si adattano pienamente allo schema di un colpo di stato ben congegnato e orchestrato". Sembra che Yevgeny Progozhin e Putin siano alla sfida finale. Medved avanza la tesi del complotto straniero, affermando che dietro alla ribellione dei mercenari attivi nella guerra in Ucraina ci sia l'intervento di Paesi stranieri. 

 

"Se l’arsenale nucleare della Russia finisse sotto il controllo dei banditi, il mondo intero sarebbe sull’orlo della distruzione", ha dichiarato il vice presidente del Consiglio di sicurezza russo citato dall’agenzia Tass. "Dobbiamo comprendere le conseguenze di un colpo di stato nella più grande potenza nucleare. Nella storia dell’umanità non c’è mai stata una cosa del genere, che il più grande arsenale di armi nucleari fosse controllato da banditi. Una tale crisi ovviamente non riguarderebbe solo un Paese. Il mondo sarebbe portato sull’orlo della distruzione", ha detto Medvedev. Il Cremlino appare accerchiato, difficile prevedere la reazione di Putin al tentativo di golpe e come il possibile inizio di combattimenti nelle strade di Mosca e della Russia possa essere percepito dall'opinione pubblica. 

 

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