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Guerra, il New York Times rivela: così i russi hanno distrutto la diga di Kakhovka

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Il crollo della diga della centrale idroelettrica di Kakhovka è stato probabilmente causato dalla detonazione di una carica esplosiva in una galleria di manutenzione interna sotto il livello dell’acqua che porta alla sala delle turbine. A scriverlo è il New York Times, citando ingegneri ucraini e americani, e facendo riferimento al progetto della diga. I russi, che hanno occupato la diga sin dall’inizio dell’invasione in Ucraina, avevano anche loro il progetto di costruzione, dato che la centrale idroelettrica è stata realizzata nel 1950, all’epoca sovietica. Secondo due ingegneri americani, sulla base dei rilevamenti sismici e satellitari di esplosioni nell’area, la causa di gran lunga più probabile del crollo è la detonazione di una carica esplosiva nella galleria di manutenzione che si trova all’interno della struttura di cemento. 

 

 

«Se l’obiettivo è distruggere la diga, serviva una grande esplosione», ha spiegato Michael West, ingegnere geotecnico ed esperto di sicurezza delle dighe. Ihor Strilets, ingegnere ucraino che ha lavorato alla diga, concorda con l’ipotesi dell’esplosivo nella galleria. Secondo la sua analisi, l’esplosione ha distrutto parte delle fondamenta della struttura e la pressione dell’acqua ha fatto il resto. Le autorità ucraine hanno accusato sin dall’inizio gli occupanti della Russia di aver fatto saltare la diga, mentre Mosca afferma, senza averne mostrato le prove, che la causa è un bombardamento ucraino. Ma secondo il quotidiano americano la diga è stata proprio distrutta dai russi: «Le prove suggeriscono che l’abbia fatta saltare in aria la Russia. È stato un lavoro fatto dall’interno».

 

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