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Naufragio dei migranti in Grecia, il video che smentisce la Guardia costiera

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Crolla la versione della Guardia costiera greca del tragico naufragio che ha provocato la morte di centinaia di migranti. Il peschereccio è colato a picco intorno alle 2 di notte del 14 giugno, a bordo c’erano circa 750 persone. A smentire la versione ufficiale della Guardia costiera è video di venti secondi, girato da un membro della nave commerciale che si è avvicinata al peschereccio dei migranti prima del drammatico naufragio. Le immagini sono state diffuse dal sito defenceline.gr e mostrano l’imbarcazione al tramonto: nel video si vede il mare calmo e il peschereccio che non avanza, praticamente fermo in attesa dei soccorsi che però non sono mai arrivati. Immagini che smentiscono totalmente la versione della Guardia costiera greca, secondo cui i migranti stavano proseguendo il viaggio e rifiutando gli aiuti. Le immagini sono state girate da una nave commerciale da cui è stato inviato un galleggiante con acqua e cibo, nell'attesa - vana - della Guardia costiera. 

 

Intanto uno degli scafisti arrestati per il naufragio in acque internazionali al largo di Pylos, in Grecia, ha confessato di essere coinvolto nel traffico di migranti. Lo riporta il quotidiano greco Kathimerini, secondo cui l’uomo ha confessato di aver ricevuto denaro per eseguire lavori sulla nave "Adriana" durante il viaggio dalla Libia. Ha affermato, tuttavia, di non essere un "membro chiave" della rete del traffico di migranti. I restanti otto scafisti negano l’accusa di far parte di una rete criminale e di aver provocato il naufragio. Gli imputati, di nazionalità egiziana (di età compresa tra i 20 ei 40 anni), sarebbero stati membri dell’equipaggio della nave e avrebbero avuto ruoli distinti nel traffico di migranti. "Era un’operazione di traffico organizzato, preparata da 40, forse 50 giorni", ha detto a Kathimerini un funzionario della Guardia Costiera greca.

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