Gli Usa si prendono le basi militari di Papua Nuova Guinea. "Libero accesso", colpo alla Cina
Un patto definito "storico", che ha l'obiettivo di cambiare gli equilibri geopolitici nel Pacifico e sulla sfera di influenza della Cina. Gli Stati Uniti a maggio hanno siglato un accordo militare con Papua Nuova Guinea, i cui dettagli sono stati resi noti nelle ultime ore. L'accordo prevede che il Pentagono avrà libero accesso "senza impedimenti" alle basi militari del Paese dell'Oceania, situato in punto strategico per tutta l'area. È un "patto storico" per la sicurezza quello raggiunto dagli Stati Uniti, con l’obiettivo di aggirare la Cina nel Pacifico. Le forze armate statunitensi quindi potranno posizionare truppe e navi nei principali porti e aeroporti. Tra queste, la base navale di Lombrum sull’isola di Manus e un porto marittimo nella capitale Port Moresby.
Gli americani potranno portare attrezzature e avranno l'uso esclusivo di alcune aree dove potranno realizzare costruzioni e installazioni militari. Il patto per la sicurezza era stato firmato alla fine di maggi e mercoledì 14 giugno è stato presentato al parlamento della Papua Nuova Guinea. L'agenzia Afp ha diffuso alcuni punti dell'intesa, come quello che prevede che gli Stati Uniti potranno far stazionare truppe e navi nei principali aeroporti della Papua Nuova Guinea, nonché in siti come la base navale di Lombrum sull'isola di Manus e un porto marittimo nella capitale Port Moresby.
Nello strategico paese oceanico intanto monta la protesta contro il primo ministro James Marape accusato di aver ceduto la sovranità all'America. "Abbiamo permesso che il nostro esercito venisse indebolito negli ultimi 48 anni. La sovranità è definita dalla robustezza e dalla forza dei tuoi militari", ha replicato in Parlamento. Dalla Cina, convitata di pietra di questa vicenda, ancora nessun commenti ufficiale. Da mesi la volontà di "riunificare" l'isola di Taiwan sta inasprendo le tensioni con gli Usa.