Ucraina, “modalità emergenza”. Caos alla centrale nucleare di Zaporizhzhia: cosa succede
La centrale nucleare di Zaporizhzhia, la più grande dell’Europa nel sud dell’Ucraina, ha sospeso la produzione dopo che i suoi generatori sono stati messi in modalità di riserva e di emergenza. Lo ha annunciato il governatore regionale filorusso Vladimir Rogov spiegando che l’impianto è stato «completamente» disconnesso dall’alimentazione esterna dopo che l’Ucraina ha disconnesso una linea elettrica che controlla. L’ucraino Anatoliy Kurtev, segretario del consiglio comunale di Zaporizhzhia, ha affermato che i lavori sono in corso dall’inizio di oggi per ripristinare l’energia elettrica nella città. L’energia «è stata in parte interrotta a Zaporizhzhia a causa di una situazione di emergenza in una delle strutture energetiche», ha detto Kurtev su Telegram.
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«I problemi con la fornitura di elettricità sorti nella città di Zaporizhzhia non sono legati ai bombardamenti», ha aggiunto su Telegram Yuriy Malashko, governatore della regione ucraina, che ha poi fatto sapere che c’è stato un incendio in una delle strutture nella città di Zaporizhzhia a causa di un sovraccarico nel sistema elettrico. Durante la notte erano state registrate esplosioni a Zaporizhzhia, così come a Kharkiv e a Dnipro, con un allarme aereo a livello nazionale attivato alle 3:48. Differente la versione della compagnia nazionale per la produzione di energia in Ucraina, l’Energoatom, secondo la quale la sospensione di produzione energetica alla centrale nucleare è stata determinata dal bombardamento, da parte russa, della linea elettrica esterna.
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