Guerra in Ucraina, il G7 si spacca sulla pace e sulla sconfitta della Russia
La guerra tra Russia e Ucraina causa l’ennesima spaccatura. Perfino i Paesi del G7 hanno infatti visioni differenti sull’estensione del supporto che può essere offerto all’Ucraina o fino a che punto la Russia può essere sconfitta, con il conflitto, alla vigilia dell’inizio dell’annunciata controffensiva, tema principale del vertice di Hiroshima. Gli Stati Uniti, rivela il Washington Post, non nascondono il loro scetticismo su quanto Kiev può ottenere lungo il suo lungo fronte con Mosca. E sono arrivati a prevedere una guerra di attrito infinita che confluirà nel modello di conflitto congelato della Corea. In questa fase, le visioni, già diverse fra i Paesi sin dall’inizio del conflitto, sono destinate ad acuirsi. E i Paesi non Occidentali, meno motivati sin dall’inizio ad armare fino ai denti Kiev, spingono su una soluzione della crisi.
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L’iniziativa di pace della Cina è fra tutte quelle intraprese di recente (Brasile, Paesi africani guidati dal Sudafrica e Vaticano) quella più sostanziale. Anche se il quotidiano americano sottolinea come le sue proposte essenzialmente hanno come obiettivo quello di mantenere il vantaggio di Mosca e di contrastare l’Ucraina. E che la missione dei giorni scorsi a Kiev dell’inviato speciale di Pechino non sembra aver avuto successo.
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Tra i leader del G7 si è registrato un sostanziale accordo sulla necessità di occupare uno spazio, con il possibile summit per la pace, per assicurarsi che nulla venga deciso sull’Ucraina senza il governo ucraino. Permane l’appoggio al piano di pace in dieci punti di Volodymyr Zelensky, senza chiusura preconcetta ad eventuali altri elementi o principi. L’obiettivo è che la pace includa il ritiro delle truppe russe, non semplicemente un cessate il fuoco che comporterebbe il congelamento della situazione attuale sul campo di battaglia. Sono ancora tanti i nodi da sciogliere sul conflitto.