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Migranti, dalla Francia insistono. Darmanin: Meloni? Modello sbagliato

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Se dall'Islanda arrivano segnali di distensione e collaborazione tra la premier Giorgia Meloni e il presidente francese Emmanuel Macron, diversa la situazione a Parigi dove pesano gli equilibri politici interni. Il Ministro degli Interni francese Gerald Darmanin torna all’attacco della presidente del Consiglio, accomunata a Marine Le Pen, sulla gestione dei migranti. "Abbiamo il diritto di dire che quello della signora Le Pen e della signora Meloni, non è il modello giusto", ha detto in un’intervista a France Inter. "Il mio attacco non è contro gli italiani ma contro le personalità politiche", ha precisato 
Darmanin. A inizio maggio l'esponente del governo aveva scatenato una crisi diplomatica fra Francia e Italia affermando che Giorgia Meloni "non era in grado di risolvere le questioni migratorie". In risposta il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, aveva annullato la sua visita a Parigi prevista per lo stesso giorno.

 

Come detto, a Reykjavik si è registrato un clima diverso. Al vertice del Consiglio d’Europa Meloni e Macron hanno apparentemente riallacciato un legame dopo le dure critiche rivolte all’Italia per la gestione dei migranti da parte del ministro dell’Interno transalpino. "Lavoreremo insieme", ha assicurato l’inquilino dell’Eliseo arrivando al summit, "non possiamo lasciare l’Italia sola davanti al problema dei migranti". Fra i due c’è un "clima di grande cordialità", hanno sottolineato fonti italiane vicine alla premier che è attesa da una sorta di giro del mondo in poche ore: prima scalo ad Anchorage, in Alaska, poi volo verso Hiroshima, dove si terrà la riunione del G7. Di ritorno in Italia è previsto uno scalo anche ad Astana, capitale del Kazakistan.

 

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